Categoria: Petroglyph
Le incisioni rupestri sono segni scavati nella roccia con strumenti appuntiti di vario genere, come una punta di roccia o una punta metallica oppure per mezzo di una tecnica di raschiatura a graffio. In Italia si trovano specialmente nell’arco alpino. Sono state fatte durante il neolitico (10000 a.C. al 3500 a.C. circa) fino alla conquista di Rezia ed arco alpino sotto Augusto (16-7 a.C.).
Gli alpeggi del Neolitico
Sgombero dai ghiacci, il territorio alpino conserva l’impronta del loro lento lavorio: valli “a U”, grandi rocce sagomate e levigate (rocce montonate), verrous glaciali e grandi accumuli di detriti, laghi disposti su più livelli (come i Laghi della Sella inferiore e superiore) e massi erratici (macigni di grandi dimensioni trasportati “sul dorso” dei ghiacciai per essere poi abbandonati al momento dello scioglimento anche a grande distanza dalla sede del distacco).
Le condizioni atmosferiche favorevoli e la vegetazione adatta al pascolo di queste valli le rendono un luogo adatto per l’alpeggio estivo delle prime popolazioni di agricoltori e pastori, insediati sul versante mediterraneo delle Alpi Marittime già intorno al 5.800 a.C. Sappiamo di questa presenza grazie ai frammenti di ceramica “cardiale” ritrovati a 2.100 metri di quota presso il giàs del Giari, un ricovero sotto roccia a monte del Lago Lungo superiore, nella Valle delle Meraviglie. La ceramica “cardiale” deve il suo nome al fatto che il vasellame veniva decorato con l’impressione sull’argilla ancora fresca del margine del guscio di una conchiglia di Cardium tuberculatum.
(http://it.marittimemercantour.eu/territorio/cultura/25)