La vita si mette in scena da sola. È questo che bisogna osservare.
Agnès Varda
Bellissimo anello per andare a scovare i “tesori nascosti” della Valle Grana. Prima la misteriosa borgata Narbona, che ormai sta scomparendo, e poi le incisioni rupestri delle grange Sarià.
NOTE TECNICHE
DISLIVELLO: +600 m circa
DIFFICOLTÀ: E
TEMPO DI SALITA: 3,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: autunno, estate, primavera
TOPONIMO: Arbouna in lingua locale, ovvero “grande albero” o “fra gli alberi”, ma anche riconducibile alla città di Narbonne, Francia del sud, indicano probabilmente una misteriosa origine Catara, persa fra le nebbie del passato.
PERCORSO
Dalla bellissima borgata di Colletto, si prende il sentiero (segnavia R9) per Narbona.
Proseguiamo su un sentiero stretto pieno di fiori, fino ad entrare in un boschetto di latifoglie miste.
Questo è il sentiero denominato “dei morti”, seguito da secoli dagli abitanti di Narbona per portare i loro defunti al cimitero di Campomolino.
Con leggera salita raggiungiamo un pilone votivo, oltre il quale si apre la Comba di Narbona.

Continuiamo a inoltrarci lungo un sentiero in lieve salita con bei panorami sul torrente sottostante.
Attraversiamo un rio e oltrepassiamo un tratto di sentiero acquitrinoso, per entrare nuovamente in un tratto boscoso.
Muri a secco e una lunga fila di frassini, preannunciano l’ingresso in Narbona.

La borgata costituisce un tipico esempio di insediamento montano. Sebbene le sue origini si facciano risalire al XII secolo, all’inizio del XX secolo Narbona visse il suo massimo sviluppo economico, arrivando a contare 120 abitanti e disponendo, negli anni compresi tra il 1926 e il 1957, perfino di una scuola. Tra gli altri edifici della borgata, vanno menzionati anche il forno comunitario e la Cappella della Madonna della Neve, restaurata per l’ultima volta a metà del XVIII secolo.
La chiusura della scuola ha coinciso con l’inizio dell’abbandono della borgata. Quasi l’intera borgata versa ormai in condizioni di avanzato degrado e, per visitarla, è necessario muoversi non senza rischi tra le macerie delle abitazioni.

Lasciata Narbona, riprendiamo il nostro cammino verso le grange Coubertrand (1614 m).
Dalle grange Coubertrand parte una sterrata, che taglia il versante ovest della cresta del Balòu.


Continuiamo il nostro percorso verso le Rocche La Bercia e Colle la Bastia (1690 m), per poi iniziare la discesa che porta alla bella e soleggiata borgata Batuira (1612 m).

Invece di scendere subito a Colletto, decidiamo, un po’ per caso, di proseguire fino alle Grange Sarià.
Si arriva prima alla sorgente Poutausét per poi proseguire verso le Grange Sarià.
Ci troviamo al confine con la Valle Maria, da dove è possibile raggiungere il Colle Margherita, il Monte Chialmo e il Monte Plum. Qui sono presenti due massi con delle incisioni rupestri , il luogo è davvero suggestivo.
Le incisioni rupestri si presentano su due massi in calcare cristallino , situati in direzione sud. Si ipotizza che siano incisioni dell’età del Bronzo, entrambe eseguite con tecnica a percussione.

Sulla stesso masso in calcare è anche presente un foro.
Per il ritorno, da Campofei si ritorna a Colletto, seguendo le paline segnaletiche.