“Giunge più lontano colui che non sa dove va.”
-Ernstel Jünger-
L’Auto Vallonasso è una montagna massiccia e complessa che ha un pò la forma di un grosso panettone. Sorge in un posto privilegiato; da un lato è un ottimo punto d’osservazione per l’imponente parete nord dell’ Oronaye e dalla cima offre un panorama notevole sulle Alpi Marittime, il Monte Chersogno, il Monviso, l’Aiguille e il Brec de Chambeyron. Il bivacco Valmaggia è di costruzione recente, ed è punto d’appoggio principalmente per l’attacco della Via Ferrata delle Oronaye; attraverso il Colle Enchiausa è possibile anche raggiungere il bivacco Bonelli e successivamente le Sorgenti del Maira. Infine, attraverso il Colle Feuillas si può arrivare ai laghi Oronaye e Roburent.
NOTE TECNICHE
1° GIORNO:
VIVIERE (1713 m), BIVACCO VALMAGGIA (2335 m) COLLE DEL FEUILLAS (2749 M)
DISLIVELLO: +850
DIFFICOLTA’: E
TEMPO DI SALITA: circa 3 ore
PERCORSO
Da Viviere si prosegue in auto fino ad un bivio, a destra, che indica il colle di Enchiausa e Feuillas, dove si parcheggia. Si percorre un bel boschetto di larici, raggiungendo in poco tempo la grangia Gorra (1914 m).

Si entra poi nel lungo vallone di Enchiausa seguendo le tacche bianco/rosse del sentiero GTA e quelle rosso/blu del sentiero Cavallero.

Lungo la salita, si arriva a un bivio, lasciando a destra il sentiero che conduce al Colletto si prosegue verso sinistra. Con un traverso lungo si raggiunge un bivio per il bivacco Valmaggia e il colle di Enchiausa.
Proseguo per il bivacco Valmaggia perché oggi dovrebbe arrivare la prima neve e perché non ho mai visto, da vicino, il bel bivacco che sorge in prossimità dell’Oronaye.

Proseguendo, in breve tempo, appare il bivacco Valmaggia su un poggio erboso. La fontana è posta qualche metro più in basso.

La sua struttura è in legno con tetto a due falde ed un ingresso lungo tutto il fianco fa da disimpegno e da riparo dalle intemperie all’entrata. All’interno vi sono 12 posti letto a castello con coperte, un tavolo e due panche, un angolo cottura con il gas e stoviglie. E’ dotato di impianto elettrico per l’illuminazione interna, alimentato da pannelli fotovoltaici.
L’Ing. Angelo Valmaggia, al quale il Bivacco è intitolato, ha avuto un ruolo rilevante nella vita civile di Cuneo e Provincia ed è stato figura di primo piano all’interno della Giovane Montagna, avendo contribuito a rifondare nel 1946 la Sezione di Cuneo ed avendo successivamente retto per oltre un ventennio (dal 1960 al 1986) le sorti della Sezione medesima.

Una originale struttura esterna, che contiene pietre, serve a realizzare una camera d’aria calda per “riscaldare” naturalmente l’interno del bivacco.
Volendo, in poco tempo, si può andare a vedere l’altro bivacco, meno ospitabile, ma posto in un punto privilegiato, il bivacco Enrico e Mario (2650 m). Il bivacco Enrico e Mario è punto di partenza della ferrata per l’Oronaye ed è posto poco sotto il Colle del Feuillas (2749 m).

Il bivacco Enrico e Mario è stato attivato riadattando una vecchia casermetta militare, un tempo utilizzata come punto di presidio del confine. Purtroppo, a causa di importanti infiltrazioni di umidità, il bivacco risulta inagibile.



Al ritorno dal Colle de Feuillas, il tempo peggiorava in fretta. Nel bivacco Valmaggia c’era pochissimo posto, era occupato da otto simpatici olandesi e un cagnolino.
2° GIORNO :
BIVACCO VALMAGGIA (2335 m), AUTO VALLONASSO (2856 m)
DISLIVELLO: +650
DIFFICOLTA’: EE/F
TEMPO DI SALITA: circa 2 ore
CARATTERISTICHE: la cima dell’Auto Vallonasso è formata da blocchi di roccia quarzitica.


Il giorno dopo, per salire sull’Auto Vallonasso, si percorre un sentierino, ben visibile dal bivacco, che si ricongiunge al sentiero per il colle d’Enchiausa.

Ad un tratto, all’incirca all’altezza di una roccia che ha la cima a forma di marmotta, si abbandona il sentiero che prosegue per il Colle d’Enchiausa e si sale a destra seguendo labili tracce di ometti.


Più in alto si prosegue per detriti fino a un caratteristico roccione che si lascia sulla destra.





Arrivati in cresta, si prosegue verso destra per raggiunge la cima Sud-est (2883 m).





Si prosegue verso nord-ovest lungo la cresta inclinata e detritica.

Il percorso si fa ora un pò più complicato. Procedendo su evidente traccia in piano si incontra il punto più complesso e pericoloso del tratto in cresta , una breve discesa su sfasciumi instabili in un punto esposto con appigli insicuri.

Ci si mantiene a destra in salita si raggiunge la sommità di un canalino. Infine si percorre una breve risalita su facili roccette ed un successivo tratto con qualche saliscendi , fino a giungere alla base dell’ultimo pendio erboso che conduce in vetta all’Auto Vallonasso (2885 m).


