“Alla fine non solo non sentivo più la stanchezza, non potevo neanche più formulare pensieri del tipo ‘chi sono?’ o ‘cosa ci faccio qui?’ Non mi rendevo conto, come invece avrei dovuto fare, che c’era in tutto ciò qualcosa di strano. L’azione di correre mi aveva portato in un territorio quasi metafisico. Prima di tutto esisteva la corsa, e in funzione della corsa esistevo io. Corro, dunque sono.”
-Haruki Murakami-
Elva è un comune della valle Maira di 95 abitanti. Si trova in una posizione molto isolata, posta sul confine tra la Val Maira e la Val Varaita. Si estende dai 1.100 m ai 3.064 m del Monte Pelvo d’Elva. Volendo, per compiere un interessantissimo tris ad anello, si può continuare sul bellissimo crinale che, dal Pelvo d’Elva, porta al Bivacco Bonfante per poi proseguire a destra verso Rocca la Marchisa. Ritornando alla Fonte Nera (vicino al Bivacco Bonfante) si può risalire, infine, anche il monte Chersogno. Al ritorno si percorre un bellissimo sentiero, pressoché pianeggiante, che taglia le prative propaggini orientali del monte Pelvo, fino al Colle Bicocca. Il Colle Bicocca fa parte dei pochi valichi stradali delle Alpi Cozie al di sopra dei 2.000 m s.l.m., fa parte della Strada dei Cannoni, percorso di 26 km realizzato intorno al 1740 dall’esercito piemontese per collegare la Valle Stura di Demonte alla Valle Varaita attraverso la Valle Maira.
L’ambiente è di elevato pregio paesaggistico.
NOTE TECNICHE
COLLE BICOCCA (2286 m), PELVO D’ELVA (3060 m), ROCCA LA MARCHISA (3072 m), MONTE CHERSOGNO (3026 m)
DISLIVELLO: +1784 -100
DIFFICOLTA’: EE
TEMPO DI SALITA: circa 2,30 ore fino al Pelvo d’Elva (3060 m), + 2,30 ore fino a Rocca La Marchisa (3072m), + 1,30 ora fino al monte Chersogno (3026 m)
PERIODO CONSIGLIATO: estate, autunno
CARATTERISTICHE: La cima del Pelvo d’Elva, è formata da rocce metamorfiche (quarziti del Permiano). Rocca la Marchisa, dal punto di vista geologico, è costituita da scisti quarzosi e sericitici, mentre sui fianchi si trovano affioramenti di quarziti conglomeratiche (verrucano alpino). Entrambe le formazioni risalgono al Permo-Carbonifero. Il monte Chersogno, invece, è costituito da quarziti conglomeratiche, con intercalazioni di micascisti, misti a un conglomerato a ciottoli di riolite (verrucano alpino); si tratta di formazioni molto antiche, risalenti al Permiano.
TOPONIMO: Il Michelangelo Bruno dice che “Pelvo” è una voce di origini celtiche con il significato di elevata montagna rocciosa a forma piramidale, con fianchi ripidi e vertice appuntito; Elva rispecchia invece il temine provenzale èlvou, pino cembro.
Il significato dell’oronimo Marchisa (riconducibile alla radice prelatina *mar, altezza, roccia) deriva dal germanico marca (il suffisso in isa indica un’estensione territoriale) e si rivela, etimologicamente, come un limite o una zona di confini amministrativi tra i comuni di Acceglio, Bellino e Prazzo.
Chersogno (radice prelatina car, roccia) è un toponimo che indica un rilievo roccioso a forma regolare (latino quadrum) e dai ripidi versanti spigolosi.
PERCORSO
Dal Colle della Bicocca, si scende per carrareccia verso ovest.

Ad un bivio, si continua verso il sentiero che sale sull’ampio spartiacque tra Maira e Varaita, in direzione Pelvo.



Quando il pendio si fa più ripido, si tralascia ancora il sentiero che scende in Val Varaita di Bellino per proseguire verso la base della cresta nord.
Si risale un canalone attrezzato di corde e catene mantenendo la sinistra.



Infine, si raggiunge l’ampio pendio detritico che conduce in cima al Pelvo d’Elva (3060 m).

Dal monte Pelvo si costeggia la Cima Camoscere e si scende in direzione del lago e del bivacco Bonfante. Si seguono le tracce mantenendosi sul filo di cresta.


Si tralascia un sentiero che va in direzione Val Varaita per proseguire verso la base di una parete di grandi massi.

Tralasciando le tracce per il Monte Camoscere (2984 m) seguiamo le tracce verso un’ampia sella erbosa per poi iniziare la divertente discesa verso il lago Camoscere ed al bivacco Bonfante.



Dal bivacco Bonfante si sale su Rocca la Marchisa lungo il crestone nord-est.
In pochi minuti si arriva alla Fonte Nera (2590 m), lasciando il sentiero che volge verso il monte Chersogno, si prosegue a destra verso il Colle delle Sagneres.

Il sentiero percorre ampi tornanti fino a raggiungere la cresta meridionale del Pic delle Sagneres (volendo si può rapidamente risalire quest’ultimo, come hanno fatto Sandro e Simone al ritorno dalla marchisa mentre io, aimè, andavo a recuperare lo zaino dimenticato in cima alla Marchisa!).

Dal Colle delle Sagneres (2894 m) si volge a sinistra e si sale per detriti lo spartiacque fino a raggiungere una bifida insellatura, il Colle della Marchisa (2932 m), da dove appare nella sua interezza la Rocca Marchisa.


Si prosegue senza difficoltà la cresta nord-est della Rocca.

Si seguono le evidenti tracce tra gli sfasciumi che conducono, in breve, sulla cima Sud-est (3072 m).

Da qui verso sinistra si guadagna anche la cima nord-ovest della Rocca la Marchisa (3074 m).


Si ritorna al Colle delle Sagneres e poi al bivio incontrato prima, poco dopo la Fonte Nera, per risalire l’ultima, e forse la più panoramica, delle tre cime di Elva.


Si procede verso sud-est sul Piano del Vallone percorrendo la morena laterale dell’antico ghiacciaio del Chersogno.

Si taglia in diagonale il pendio detritico sotto i lastroni inclinati che caratterizzano il versante nord-ovest della montagna, per giungere infine al passo Chersogno (2885 m).
Volgendo a sinistra, si sale il lungo crestone di detriti che conduce alla sommità del monte Chersogno (3023 m).


Per il percorso di ritorno, occorre ritornare al Bivacco Bonfante e prendere il sentiero con la scritta Elva, verso destra.

Di qui ha inizio un bellissimo percorso in dolce discesa che riporta al Colle Bicocca.

Un pensiero riguardo “VALLE MAIRA 3Tremila di Elva: Pelvo d’Elva (3060 m) Rocca la Marchisa (3072 m) Chersogno (3026 m)”