Le parole sono la mia assenza particolare. Come la famosa «propria morte» c’è in me un’assenza autonoma fatta di linguaggio. Non capisco il linguaggio, ed è l’unica cosa che possiedo.
Alejandra Pizarnik (Avellaneda, 29 aprile 1936 – Buenos Aires, 25 settembre 1972)
Dodicesima tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri (AVML), partendo da La Spezia.
Questa tratta è caratterizzata dall’elevata panoramicità.
Nei dintorni, ai Laghi del Gorzente e al Passo della Bocchetta, si possono ammirare neviere in buono stato di conservazione. Punta Martìn, frequentatissima meta di escursionisti e alpinisti, riveste poi notevole interesse morfologico per gli spettacolari fenomeni erosivi. Piani di Praglia testimonia le vicende partigiane legate a queste montagne arcigne. La particolarità dei suoli fa si che questi rilievi si presentino quasi del tutto spogli da vegetazione, caratteristica che rende gli altipiani sommitali ancor più suggestivi. Si continua poi Sacrario dei Martiri del Turchino che ricorda l’eccidio (1944) di partigiani e prigionieri politici. Infine dall’imponente Bric di Geremia si arriva fino al Bric del Dente.
NOTE TECNICHE
DISLIVELLO: +360 -430
DIFFICOLTÀ: E
TEMPO DI SALITA: 4.30 ore circa
PERIODO CONSIGLIATO: autunno, inverno, estate, primavera
DOVE LASCIARE L’ AUTO : Il Passo della Scoffera è raggiungibile sia con la corriera che in auto.
PERCORSO
Si prosegue in Via Canevari, passando vicino a una chiesa. Dopo circa cento metri si prende una ripida scalinata sulla destra. Proseguiamo lungo un sentiero che si inerpica tra la boscaglia.
Poco dopo scavalchiamo il Monte Spina e proseguiamo a mezza costa. Continuiamo il nostro cammino verso ovest, tratto molto panoramico.
Superiamo il Passo del Fuoco (978m) raggiungiamo il colle a nord-est del Monte Candelozzo.
L’AVML prosegue a settentrione del Monte Candelozzo fino a giungere ad una sella.
Intanto ci godiamo un bellissimo tramonto.
tramonto alle pendici del Monte Candelozzo
Anche se è già buio, proseguiamo verso il Monte Lago Est.
Proseguiamo su un ripido sentierino privo di segnavia, che sale fra radi alberi fino sulla cima principale del Monte Lago (942m).
Quello che vediamo ci toglie il fiato.
Seguiamo le indicazioni dell’AVML sul filo di cresta.
Le luci in lontananza ci appaiono come galassie lontane. Siamo viandanti nella notte che attraversano luoghi poco percorsi; ci sembra di poter spiare tutto da quassù e di essere liberi come animali selvatici.
Ma poi qualcosa ci riporta bruscamente alla realtà, una realtà comica a tratti.
Da quota 847, l’AVML prosegue nel bosco fino alla Gola di Sisa (729m).
Si prende la mulattiera per Prato, tagliando le pendici meridionali del monte Cornua. Il sentiero prosegue fino a giungere alla strada asfaltata. Passiamo vicino ad una chiesa e arriviamo finalmente al Colle di Creto (605m).
Seguiamo la strada verso Montoggio e arriviamo all’abergo ristorante “Locanda dei Cacciatori” (010.9689236, 348 2650699).
Albergo carino, eravamo gli unici ospiti. Ci hanno preparato cena e la stanza era piccola ma confortevole.