Art and nature shall always be wrestling until they eventually conquer one another so that the victory is the same stroke and line: that which is conquered, conquers at the same time. Maria Sibylla Merian
Maria Sibylla Merian (Francoforte sul Meno, 2 aprile 1647 – Amsterdam, 13 gennaio 1717)
Si tratta di un bel percorso nel bosco che si sviluppa sull’assolato versante alle spalle di Demonte per poi sbucare sul crinale divisorio tra la valle Stura e la valle Grana. Spettacolare il panorama dal colle dell’Ortiga su Rocca Radevil e il Monviso.
NOTE TECNICHE
DISLIVELLO: circa 800m
DIFFICOLTA’: E
TEMPO DI SALITA: circa 3 ore
PERIODO CONSIGLIATO: autunno, estate, tarda primavera, inverno
TOPONIMO: Ortigia è l’epiteto della dea greca Artemide. Oppure dal greco antico ortyx che significa “quaglia”. Infine il più semplice riferimento all’ortica, Urtica che deriva probabilmente dal latino urere, bruciare, a indicare l’effetto delle sostanze irritanti contenute nei peli.
PERCORSO
Raggiunta Demonte, si raggiungono le case Ronvello (1064 m) e si lascia l’auto dove possibile.
Dopo il Colle Angelino, ci si addentra in uno splendido bosco di conifere.
Molti alberi sono divelti e insieme alla neve che in alcuni tratti risulta più morbida, rendono difficile il cammino. Ma i colori e la luce che filtra tra le piante mi ricorda che forse è meglio così, meglio rallentare.
Poco dopo, si sbuca in un ampio pianoro. Qui la neve qui si presenta con numerose balze che formano una sottile crosta sulla superficie. Mi ricorda al tatto lo zucchero filato. Non resisto dal balzarci sopra anche se non voglio rovinare troppo questo splendido disegno.
Proseguo in direzione nord-ovest per raggiungere dopo un quarto d’ora il colle dell’Ortiga (1774 m).
Appare subito la svettante Rocca Radevil.
Ritorno sul far della sera, ammaliata dal tramonto sulle montagne e dalla vista di Demonte illuminata.