“I don’t have a sense of time. Time is timeless to me..“Nico (Colonia, 16 ottobre 1938 – Ibiza, 18 luglio 1988)
NOTE TECNICHE
DISLIVELLO: circa 1500
DIFFICOLTA’: E
TEMPO DI SALITA: circa 5 ore
PERIODO CONSIGLIATO: estate, autunno
CARATTERISTICHE: Le Cozie Settentrionali sono un gruppo montuoso piuttosto eterogeneo. La porzione occidentale è intagliata prevalentemente in rocce sedimentarie, soprattutto dolomie, calcari e quarziti. Il paesaggio che ne deriva è un paesaggio tipicamente “dolomitico”, che ricorda da vicino gli scenari delle Alpi Orientali. Le montagne si presentano in gran parte molto aspre e rocciose, con spettacolari torrioni, pareti verticali, guglie che sfidano la forza di gravità, enormi colatoi e ghiaioni multicolori.
TOPONIMO: Due ipotesi coesistono circa il nome del monte. La prima lo rapporta al monte Tabor in Israele; la seconda deriva da tradizioni locali.
PERCORSO
Il Monte Thabor (3.178 m detto anche monte Tabor) è una montagna delle Alpi Cozie. Geograficamente la Valle Stretta fa parte del bacino del Po, è la più occidentale di questo bacino e quindi delle Alpi italiane. Dopo il trattato di pace del 1947 è entrata a far parte del territorio francese ed è stata aggregata al comune di Névache.
Il programma è di arrivare verso sera e dormire vicino al Lago Verde e il giorno dopo affrontare la lunga salita verso il monte Thabor. Così io e Luca arriviamo nel tardo pomeriggio a Les Grange de la Vallée Etroite. Il tempo di percorrenza per arrivare al lago è di circa 45 minuti.
1° GIORNO
Dal parcheggio di Les Grange de la Vallee Etroite (1760m) si segue la strada che in breve conduce ad un gruppo di case, con indicazione per il vicino Rifugio I Re Magi.

Si procede poi su sterrata incontrando dopo un breve tratto il bivio per il Lago Verde. Arrivati al bivio si gira verso destra fino ad arrivare ad un piccolo ponte di legno che attraversa il Rio della Valle Stretta. Da qui inizia la parte un po’ più faticosa, quella in salita, che non è però troppo lunga. Il percorso poi continua in un bosco di coniferedove inizia una discesa. Già da questo punto, tra i rami degli alberi, iniziamo ad intravedere le meravigliose sfumature color smeraldo del Lago Verde (1830 m).

I colori del lago sono davvero eccezionali e vanno dal verde smeraldo al blu. Nella trasparenza dell’acqua si può ammirare il fondale composto da tronchi di antichi larici.
Il tempo di montare la tenda e fare qualche scatto e giunge la notte. Il cielo si riempie di stelle.
2° GIORNO
Ritorniamo al bivio per il Lago Verde, procediamo ancora su sterrata, che perviene nei pressi della Maison des Chamois (2090 m), dove si incontra un bivio al quale si trascura la sterrata a destra, per deviare a sinistra seguendo l’indicazione per il Col du Vallon.
Dopo poco si continua dritti su sentiero che fra distese prative, superando poi una china erbosa, conduce a riallacciarsi alla sterrata abbandonata poco prima, raggiungendo in breve un pianoro attraversato da un rio con ponticello in legno al Prat du Plan (2208m).


Da Prat du Plan (2208m) si trascura la deviazione a sinistra su traccia per i Lac Lavoir andando invece a costeggiare un grazioso rio che forma anche alcune piccole cascatelle.
Dopo aver attraversato una modesta pietraia si abbandona il rio e si procede in salita più decisa su di una meravigliosa distesa prativa, dominati a destra dai Serous e a sinistra dal Gran Adritto, con sempre con il Thabor visibile sullo sfondo, fino al Col des Meandes (2718 m).



Trascurando il sentiero a destra, che conduce al Refuge du Thabor, si svolta invece a sinistra attraversando il piccolo pianoro che porta all’inizio del pendio detritico.
Iniziano quindi alcuni tornanti per poi raggiungere un’ampia cresta da risalire con qualche traverso fino ad un’insellatura alla base dell’ultima ripida rampa che conduce in vetta.
I colori e le sfumature della terra sono incredibili.Alla nostra destra si apre un ventaglio di imponenti cime.
Questa si risale piuttosto faticosamente su piccoli sfasciumi, raggiungendo quindi la Cappelletta di Nostra Signora del Thabor.



Dalla Cappella di Nostra Signora del Thabor, con un ultimo sforzo, si giunge sulla pianeggiante vetta del Monte Thabor (3178m).

Panorama vasto e spettacolare.

