“…What I cannot say, is me. For that I came.….”Adrienne Rich (Baltimora, 16 maggio 1929 – Santa Cruz, 27 marzo 2012)
Quattordicesima tappa del GR20,
DISLIVELLO: +1000 circa, -545 circa
DIFFICOLTÀ: E
TEMPO DI SALITA: 9,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: estate
FONTANE: poco dopo Matalza, vicino alla fattoria I Croci (1550 m)
RIFUGIO: Ci sono diversi alberghi e un ostello, non c’è possibilità di mettere la propria tenda.
HOTEL: sì
VENDITA ALIMENTARI: sì
RISTORANTE: sì
TRENO: no
FARMACIA: no
RICARICARE MACCHINA FOTO/CELL.: sì
PERCORSO
Purtroppo, anche oggi, il maltempo mi impedisce di percorrere una variante alpina per arrivare a Bavella. Tuttavia, il percorso classico è molto interessante e vario e sopratutto mi permette di trovare, lungo il cammino, una pietra con un volto molto particolare.
Parto dal posto tappa di Matalza molto presto.
La tappa di oggi sarà piuttosto lunga, conto di saltarne una e di arrivare a Bavella dove mi hanno detto esserci ristoranti di ogni tipo, il desiderio di fare una cena diversa da “ravioli in scatola” o altri preparati confezionati è forte.
Seguo la strada principale, poi passo sulla sponda destra di un ruscello, attraversando molte pozze e boschi di faggi. Dopo una breve salita, raggiungo I Croci (1550 m) (sorgente a 150 m), qui c’è un altro posto tappo e trovo molte persone intente a prepararsi per la prossima tappa.

Dopo la fattoria I Croci, mi dirigo verso sud ma lo abbandono dopo 900 metri andando verso sinistra, in direzione est, verso la cresta di Punta Tuzzaredda. Seguo la cresta in direzione sud fino a Bocca di Chiralba (1743 m).

Da Bocca di Chiralba, il sentiero s’innalza progressivamente sopra il vallone di Basso Ritondu fino a giungere a Bocca Stazzunara (2025 m).

Qui è possibile effettuare un’ascensione sul monte Alcudina (2134 m), 35 minuti andata e ritorno, purtroppo oggi c’è alta nebbia e ho ancora molta strada da fare per arrivare a Bavella. Così decido di rinunciare.
Da Bocca Stazzunara, procedo in discesa verso nord-est, ripida discesa che i porterà al rifugio di .

Da Asinau, seguo verso sud-ovest il sentiero che scende verso il vallone di Asinau.
Attraverso il ruscello di Asinau e continuo il mio sentiero in un bosco di pini, su un vecchio sentiero fino all’arrivo ad un pannello che indica “la variante alpina”, che oggi non farò per via del maltempo. Dal cartello, il GR20 continua in discesa nel bosco fino a giungere a Piano di a Pulvara (1040 m).
Qui trovo una pietra bellissima, ha la forma di un volto e mi ricorda le sculture di Giacometti. E’ molto pesante ma non ci penso neanche un momento e finirà per accompagnarmi fino a Conca.
Il cammino poi prosegue in un bosco di pini marittimi, attraversa un piccolo ruscello, per poi risalire verso il Colle di Bavella (1218 m).
Le Cime di Bavella o Guglie di Bavella (Aiguilles de Bavella in francese e I Forchi di Bavedda in corso) sono un piccolo massiccio granitico che domina il passo con lo stesso nome (Bocca di Bavedda in corso, 1218 m) che collega la microregione di Alta Rocca con la costa est della Corsica. Il massiccio è meno alto e quindi molto più frequentato di quello delle Cime di Popolasca. Il sito è caratterizzato da picchi sbrecciati e grandi costoni rocciosi e pini laricio ritorti dal vento.


Poco dopo aver posato il mio zaino in un posto tappa, mi dirigo nel bosco verso Paliri. Qui, immersa nel silenzio, avviene l’incontro con un bellissimo muflone.
