“Never let go of that fiery sadness called desire.”Patti Smith (Chicago, 30 dicembre 1946)
Undicesima tappa del GR20,
DISLIVELLO: +890 circa, -590 circa
DIFFICOLTÀ: EE
TEMPO DI SALITA: 6,30 ore
PERIODO CONSIGLIATO: estate
FONTANE: sì, vicino alla passerella del torrente di Marmanu
RIFUGIO: Affittano tende loro e possibilità di mettere la propria. Due turche e due docce con acqua fredda.
HOTEL: no
VENDITA ALIMENTARI: sì, poco
RISTORANTE: no
TRENO: no
FARMACIA: no
RICARICARE MACCHINA FOTO/CELL.: sì
PERCORSO
In questa tappa, decido di prendere la variante con salita sullo spettacolare monte Rinosu (2352 m). Il percorso non presenta difficoltà e non allunga di molto il percorso classico.
Dal rifugio Capannelle seguire le indicazioni per il lago Bastani (2092 m). (sud-ovest). Il cammino è segnato da molti ometti.
Il lago di Bastani (2092 m) è davvero una meraviglia! Mi accolgono grandi massi granitici che ricoprono le sue sponde e nelle acque azzurre si specchia il monte Rinosu.

Poi tenendomi sulla destra del bordo inizio la salita verso il monte Rinosu.

Sono presenti molte tracce, scelgo la via più diretta e con qualche svolta arrivo sul crinale del monte Rinosu. Più che una cresta si tratta di un ampio altopiano digradante e disseminato di sassi: un terreno quasi lunare. La cima è poco distante e la si avvicina liberamente sul suo fianco destro per arrivare al castelletto roccioso sommitale.


La vetta del monte Rinosu (2352 m) è costituita da un ammasso di grossi blocchi di granito su cui svetta la croce, affiancata da un volto scolpito nella pietra.
Dal monte Rinosu, continuo verso sud. Il sentiero passa sopra la Punta di Valle Longa (2281 m), bellissimo panorama sui laghi di Vitalacca e di Bracca.
Proseguo fino ad arrivare sull’altopiano di Punta Orlandinu (2273 m) con magnifico panorama sui “Pozzi”.

Continuo il mio cammino sulla cresta Pietraghjone per raggiungere Bocca di u Prunu (1972 m). Da Bocca di u Prunu scendo verso le fattorie dei Pozzi. Seguo un sentiero sulla sinistra verso l’altopiano di Ghjalgone.

Da qui scendo verso sud, verso il fondo del vallone di Marmanu. Poi risalgo leggermente verso sud-ovest, attraverso il ruscello di U Faetu fino ad arrivare agli Spiazzi (1410 m).
Dopo attraverso il torrente di Marmanu passando su una passerella (sorgente vicina al percorso).
Il sentiero prosegue ora sulla riva destra vicino a giganteschi abeti e poi attraversa un sottobosco di abeti fino a giungere a Bocca di a Flasca (1430 m).
Da Bocca di a Flasca proseguo verso sud verso Bocca di Verde (1289 m).
Qui è presente un punto ristoro. Ci sono maiali selvatici ovunque.

Da Bocca Verde il GR20 s’innalza su un antico sentiero verso sud-est, attraversa un bosco di abeti, fino a giungere a Bocca d’Oru (1840 m).
Da Bocca d’oro, si procede verso destra per arrivare sull’altopiano di Foci di Prati e poi si continua in discesa fino al rifugio Prati (1820 m).
Il tempo è pessimo, il vento fortissimo, fatico a mettere la tenda. Di notte userò la coperta di sopravvivenza dentro il sacco a pelo per proteggermi dal freddo.