«Dietro i tronchi un cielo bianco nuvola, liscio e dolce, da cui il prato con i suoi riflessi sembra staccato di poco, tanto da far credere che oggi la trascendenza possa essere raggiunta a piedi».
Antoinette Rychner (Neuchâtel, 17 ottobre 1979)
Settima tappa del GR20,
DISLIVELLO: +830 circa, -589
DIFFICOLTÀ: EE
TEMPO DI SALITA: 6,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: estate
FONTANE: Solo presso i rifugi.
RIFUGIO: Sì, affittano tende loro e possibilità di mettere la propria. 2 bagni (turche) e docce con acqua calda a pagamento.
HOTEL: no
VENDITA ALIMENTARI: sì
RISTORANTE: no
TRENO: no
FARMACIA: no
RICARICARE MACCHINA FOTO/CELL.: no
PERCORSO
Questa tappa è stata per me la più bella. I luoghi sono incantevoli e selvaggi come il solitario Monte Rotondo e l’arrivo a Pietra Plana è stato pieno di sorprese e di incontri inaspettati.
Dal rifugio Manganu, si oltrepassa il ruscello e si prosegue in direzione sud-est.
Dopo si oltrepassa una barra rocciosa, si attraversa un altopiano acquoso per continuare l’ascensione fino a un piccolo lago (1969m).Un’ ultima ripida salita su roccette e pietre, e il gr20 giunge su un bellissimo colle, Bocca alle Porte (2225 m).

Il panorama è spettacolare, risplendono il lago Melu e Capitellu.

Da Bocca alle Porte, il terreno diventa particolarmente roccioso. Si scende su una cresta per raggiungere la Brèche de Capitellu situata a sud del lago Capitellu e a est di Punta alle Porte (2000m).


In 3o minuti volendo si può scendere al lago Capitellu.
Io proseguo, il sentiero giunge in breve a Bocca a Soglia (2052 m).
Anche qui si può deviare per il lago di Melu (1710 m). Continuo a proseguire sul versante nord della cresta. Oltrepasso la Punta Muzzella che domina il lago di Melu, fino a giungere ad una ripida pendenza coperta di ontani.

Proseguo in direzione sud-est fino a Bocca Rinosa (2150 m). Si scende a est di Bocca Rinosa e si oltrepassano piccoli laghi. Lasciando i laghi sulla sinistra, si cammina lungo la scarpata nord di Punta Muzzella, fino a giungere al colle di Bocca Muzzella (2206 m), chiamata anche Bocca Impetrata.
Da Bocca Muzzella, l’itinerario continua verso sinistra (sud-est) attraversando le punte sud della Maniccia, poco a nord di Bocca Manganellu.
All’altezza di 2050 m, si prosegue verso est e si arriva. dopo una ripida discesa, al rifugio di Petra Piana (1842 m).


MONTE ROTONDO – 5 ORE andata/ritorno
Gita semplice e di notevole bellezza, altamente consigliata.
Ho deciso di salire sul monte Rotondo partendo il giorno dopo l’arrivo, all’alba. Dal rifugio, si attraversa il ruscello, seguendo il tubo di plastica nero, pochi ometti di pietra.
La direzione è verso nord-est, si prosegue su una ripida salita fino all’altezza di 2260m.


Si prosegue poi in discesa per 20 minuti per poi proseguire verso sinistra e verso nord in direzione del lago di Ballebone ou Batanielli (2321 m).

Oltrepassare il lago sulla destra, poi si risale un largo canalone verso nord, poi verso sud-est.

Intravedo tra le rocce Matthieu, un amico che ho già incontrato diverse volte sul mio cammino, in pochi facciamo deviazioni e cime, lui è l’unico ad averle fatte quasi tutte le cime possibili.

Infine raggiungo il Fer de Lance (2480 m) dove si trova uno spartano bivacco.

All’interno del bivacco trovo la foto di Paul Helbronner (Compiègne, 24 aprile 1871 – Parigi, 18 ottobre 1938) è stato un alpinista, geodeta e ingegnere francese, famoso per aver pubblicato per primo tutta la descrizione geodedica delle Alpi francesi e delle montagne della Corsica.
Oltrepassando qualche roccia si arriva alla sommità del monte Rotondo (2622 m).

Il panorama è mozzafiato, ci circondano laghi, cime e in lontananza salutiamo anche il monte Cinto.
Dall’altra parte ci aspetta il monte d ‘Oro, prossima cima per entrambi ma ognuno ci arriverà in tempi diversi. Il cielo si ricopre e si annuvola, scendiamo verso il rifugio quando ormai tutto è ricoperto. Io decido di riposarmi e di rimanere un’altra notte, il mio amico Mathieu riparte entusiasta verso il prossimo rifugio e non lo rivedrò più.
Quella sera incontro di nuovo Bernard, Chantal e Pierre Denis con gioia! Faccio amicizia anche con il ragazzo che si occupa delle tende e che mi racconta le varie ascese sulle cime più elevate della Corsica e mi promette di portarmi a vedere i cervi una volta arrivata a destinazione.