“Quando di notte alzavamo la testa verso la luna, percepivamo in noi la vastità del mondo, la sentivamo brillare immobile sopra il brulichio ininterrotto di miliardi di individui. La coscienza si dilatava nello spazio totale del pianeta, verso altre galassie…”
Annie Ernaux (Lillebonne, 1º settembre 1940)
Sesta tappa del GR20,
DISLIVELLO: +643 circa, -800
DIFFICOLTÀ: E
TEMPO DI SALITA: 6,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: estate
FONTANE: Solo presso i rifugi.
RIFUGIO: Sì, affittano tende loro e possibilità di mettere la propria. 4 bagni e docce con acqua calda a pagamento.
HOTEL: no
VENDITA ALIMENTARI: sì
RISTORANTE: no
TRENO: no
FARMACIA: no
RICARICARE MACCHINA FOTO/CELL.: no
PERCORSO

Si prosegue di fronte al rifugio, in leggera discesa raggiungendo il sentiero Ronde (1332 m). Si segue quest’ultimo a destra (attenzione seguire bene le indicazioni) fino ad arrivare a Bocca San Petru, luogo affasciante dai caratteristici alberi piegati dal vento.

Da Bocca San Petru si prosegue in direzione sud-est procedendo sull’antico cammino che segue la cresta di Serra San Tumasgiu, attraversa una bella faggeta fino a giungere a Bocca a Reta (1883 m).
Lungo il cammino incontro dei cacciatori con i loro cani corsi.
Attraversato il colle, bypassare Capo à u Tozzu sul suo versante sud-ovest e discendere in direzione del lago di Ninu (1760 m). prima di giungere al lago, virare a sinistra per poterlo aggirare (fontana sulla riva destra).
Il campeggio qui è vietato, lo è su tutto il gr20, ma qui sono particolarmente severi per non compromettere questo luogo incantevole. Decido comunque di prendermi un po’ di tempo per osservarlo da vicino.
Il lago di Nino è certamente uno dei più bei laghi della Corsica, grazie al suo aspetto selvaggio e alla sua distesa d’erba infiltrata da un ruscello, il Tavignano, che attinge la sua sorgente nel lago. Questo specchio d’acqua di 6,3 ettari, arroccato a 1743 m d’altitudine, copre il fondo del Campotile, grande conca piallata dall’erosione glaciale, coperta da foreste e pascoli e dominata da montagne dalle forme poco accentuate. Il lago è famoso per le ampie “pozzines“, prati spugnosi dagli ecosistemi fragili. L’attività pastorale è quasi scomparsa, come testimoniano i molti ovili abbandonati.


Si costeggia il lago di Nino e si prosegue sulla sponda sinistra del Tavignanu. Arrivati alla bergeries di Inzecche, attraversare il fiume per continuare sulla sponda destra. Il Tavignanu, che sorge poco sopra il lago, è il secondo fiume dell’isola dopo il Golo sia come lunghezza che come portata media.
Attenzione: evitare di camminare sulle pozze d’acqua! Sono molto fragili e vanno rispettate.
Il sentiero si allarga e prosegue in direzione sud-est.
Superare un piccolo ruscello sopra un vasto pianoro poi si attraversa un bosco di vecchi faggi. Seguire il sentiero fino alla bergeries di Vaccaghja (1568 m).
Dalla bergeries de Vaccaghja, scendere verso il Piano di Camputile e, dopo una lieve risalita, raggiungere lo spartiacque di Bocca d’Acqua Ciarnente (1568 m).
QUESTO LUOGO RISULTA ESSERE IL VERO LIMITE TRA IL NORD DELLA CORSICA E IL SUD.
Il sentiero poi prosegue verso sud-est, si attraversa un torrente sopra una piccola passerella, fino a giungere al Rifugio Manganu (1601 m).

Il rifugio è molto bello, offre un ampio terrazzo con magnifica vista, le docce sono a pagamento e i bagni sono quelli con le casette di legno.
Questi servizi igienici VIP sono dotati di un sistema meccanico che funziona senza acqua, sostanze chimiche e trucioli di legno. Il suo utilizzo è molto semplice : basta premere un pedale. Questo, attiva un nastro trasportatore che gestisce l’evacuazione degli effluenti e crea spazio.