Dear L., to look life in the face. Always to look life in the face and to know it for what it is. At last to know it. To love it for what it is, and then, to put it away. L. always the years between us. Always the years. Always the love. Always the hours.
Virginia Woolf (Londra, 25 gennaio 1882 – Rodmell, 28 marzo 1941)
Quinta tappa del GR20,
DISLIVELLO: +620 circa, -800
DIFFICOLTÀ: EE
TEMPO DI SALITA: 6,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: estate
FONTANE: Solo presso i rifugi.
RIFUGIO: Sì, affittano tende loro e possibilità di mettere la propria. Molti bagni e docce gratis con acqua calda.
HOTEL: sì
VENDITA ALIMENTARI: Sì, molti prodotti.
RISTORANTE: sì, presso un albergo adiacente al posto tappa.
TRENO: no
FARMACIA: no
RICARICARE MACCHINA FOTO/CELL.: sì
PERCORSO
Oggi ripartiamo tutti con le scarpe bagnate, alcuni anche con le scarpe rotte, ma felici di proseguire, il tempo sembra stabile fino al primo pomeriggio.
Dal rifugio Tighjettu (1683 m), scendiamo verso sud verso le bergeries d’u Vallone (o Ballone) (1440m).
Ho conosciuto meglio Pierre Denis, Bernard e Chantal, amici di Daniel e insieme decidiamo di proseguire. Pierre è medico, ha più di settant’anni, è stato lui a decidere di fare il Gr20 e per questo suo sogno ha voluto trascinare anche Bernard e sua moglie Chantal. Per Pierre questo Gr20 risulta veramente faticoso e ieri sera temeva anche di aver perso tutti i soldi, trovati poi da Chantal cercando nel suo zaino. Ma è determinato a proseguire e la sera racconta sempre cose molto divertenti tra un bicchiere di vino rosso e una birra corsa.



Dalla bergerie del Vallone si procede a destra del fiume Viru e si segue il percorso, sempre segnalato, verso un bosco.


Ai piedi del monte Paglia Orba (monte bellissimo, vale la pena fare una deviazione, io non ho potuto per via del maltempo, contare 4 ore andata e ritorno), si attraversa un piccolo ruscello per raggiungere il vallone Focce Chialla. Segue una ripida salita su rocce fino a raggiungere il colle Bocca Foggiale (1962 m).

Da Bocca Foggiale (1962 m), il sentiero prosegue in salita verso nord-ovest fino al rifugio Ciottulu di i Mori (1991 m).

Il rifugio è molto bello, posto su un ripiano erboso aperto e con un magnifico panorama. Questa è la tappa ufficiale ma decido di proseguire per potermela prendere con calma il giorno seguente e diminuire le ore della tappa.
Saluto i miei tre amici che decidono di rimanere qui per oggi e riparto verso il prossimo posto tappa.
Dal rifugio Ciottulu di i Mori (1991 m), si prosegue in discesa verso sud-ovest. Il percorso è particolarmente bello, ci sono delle bellissime pozze dove ci si può immergere ma anche oggi per via del maltempo devo proseguire.
Si passa vicino alla bergerie de Tula (1700 m), poi si prosegue a destra su un vecchio sentiero di transumanza ai piedi di Bocca Guagnerola.
Si abbandona il sentiero a sinistra e si prosegue su un sentierino pittoresco fino alla bergerie d’E Radule (1370 m) (vendita di formaggio e di brocciu, il formaggio corso).
Dopo il ruscello d’E Radule, si lascia a destra il sentiero Mare a Mare Nord. Il cammino penetra nel bosco di Valdu Niellu per arrivare a una deviazione.

Si lascia a sinistra il sentiero indicato con tacche gialle e si raggiunge il Fer à Cheval. Proseguire sul sentiero che procede leggermente in salita, per poi scendere verso il Castel di Viergio (1404 m).

Qui c’è un bel posto tappa, docce calde gratuite e vendita di molti prodotti. Si può cenare presso il ristorante dell’albergo. Unica pecca i rumori dei cinghiali o maiali nella notte.