Sigo el camino del esternón,
busco el origen de la sed,
voy al fondo de un Cañón de paredes plateadas,
sólidas merced al tiempo,
movedizas cuando el aluvión,
cuando la infancia, era glacial.
(Seguo il cammino dello sterno/cerco l’origine della sete/vado verso il fondo di un canyon dalle pareti argentate/solide grazie al tempo/mobili quando l’alluvione/durante l’infanzia, era glaciale.)
Angye Gaona (Colombia, 1980)
Nella parte mediana del Vallon de Mary, sorge questa “guglia dalla base larga”, L’ Aiguille Large, che si affaccia su due bellissimi laghi. La vetta permette di avere un’ampia visione sul glaciale versante settentrionale dell’ Aiguille de Chambeyron. Abbiamo tentato un’ascensione alla Tete de l’Homme ma senza giungere in cima.
NOTE TECNICHE
1° GIORNO
MALJASSET – AIGUILLE LARGE
DISLIVELLO: +954 circa
DIFFICOLTÀ: E
TEMPO DI SALITA: 3 ore
PERIODO CONSIGLIATO: estate, autunno
CARATTERISTICHE: Il percorso si sviluppa in un ambiente che, via via, assume un notevole interesse geo-glaciologico. La vetta è composta da rocce metamorfiche, quarziti.
TOPONIMO: aiguille ‹eġü̯ìi› s. f., fr. – Voce corrispondente all’ital. «guglia», usata in geografia e in alpinismo per indicare, anche come toponimo, un monolito a forma esile, isolato da ogni parte, ergentesi verticalmente sulle rocce contermini (per es., nel massiccio del Monte Bianco, l’Aiguille des glaciers, l’Aiguille du Midi, ecc.).
PERCORSO
Poco oltre la borgata Maljasset (1903m), presso l’Eglise de Maurin, si segue a sinistra una strada verso un ponte di legno che permette di attraversare il corso d’acqua dell’Ubaye.

Più avanti si segue la mulattiera che si innalza nel versante destro orografico del Vallone de Mary.
Si arriva alla Bergerie Supérieure de Mary (2365 m). Qui si prosegue a destra in direzione del Col de Maurin (2637 m).
Il panorama diventa molto suggestivo: ci troviamo al cospetto del Glacier de Marinet. I ghiacciai del Marinet, si sono separati nella seconda metà del XX secolo. Si tratta dei ghiacciai più meridionali delle Alpi francesi. Inoltre siamo al cospetto del primo bellissimo lago.


Si segue il percorso sulla sinistra del lago che porta al Bivacco Marinet (2560m).



Il bivacco non è dei più confortevoli ma noi abbiamo una tenda e ci posizioniamo vicino al lago.
Lasciati gli oggetti più pesanti, ci avviamo verso l’ Aiguille Large. Percorriamo l’altra sponda del lago e con un semicerchio seguiamo una traccia visibile che raggiunge il crestone Nordovest dell’ Aiguille.



Da qui si segue la cresta e in breve si giunge sulla panoramica sommità dell’ Aiguille Large (2857 m).


Il paesaggio è magnifico!
Torniamo al Bivacco Marinet per prenderci una tazza di the e studiare un possibile percorso per la Tete de l’Homme. Abbiamo trovato pochissime recensioni sull’ascensione alla cima dal versante francese, ma decidiamo comunque di provarla il giorno dopo.
Intanto ci godiamo il tramonto dal bivacco, con immagini bellissime dell’Aiguille Large.

2° GIORNO
LAC DES MARINET – COL DE MARINET
DISLIVELLO: +400 circa
DIFFICOLTÀ: EE fino al Col de Marinet, PD l’ascensione alla Tete de l’Homme
TEMPO DI SALITA: 3 ore
PERIODO CONSIGLIATO: estate, autunno
La mattina decidiamo di tentare la Tete de l’Homme e ci dirigiamo verso il Col de Marinet, avevamo individuato la sera un sentiero che si inerpicava proprio dietro al secondo lago.

Il percorso è piacevole, si percorre una bella mulattiera a zig zag che ci mostra un altro interessante panorama sulle cime circostanti. Ma sopratutto ci fa ancora ammirare la bella Aiguille Large.
Arrivati al colle, pieghiamo decisamente a destra verso una pietraia evidente. Il percorso si svela a tratti.
Intanto il panorama si estende sempre di più.

Il percorso diventa sempre più ripido su sfasciumi rossastri.

Arriviamo poi alla base della Tete de l’Homme e procediamo verso destra su facili roccette.
Ora il percorso diventa decisamente più impegnativo. Seguiamo gli ometti fin dove riusciamo, poi desistiamo quando arriviamo a una roccia sospesa nel vuoto e non riusciamo bene a capire che via prendere.
Spiace perché la cima sembra essere davvero vicina, ma è meglio essere prudenti.
Siamo stanchi ed essere qui è già una gran bella soddisfazione.

Infine ritorniamo al Lac de Marinet , questo luogo è davvero splendido.
Seduti in contemplazione veniamo piacevolmente disturbati da due esserini che ci girano attorno: subito non li riconosciamo, poi guardandoli bene scopriamo che sono ermellini. Che gioia! E’ il mio primo incontro con loro!
