A un luogo stesso per molte vie vassi.
Veronica Franco (1546 – 1591)
Decima tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri (AVML), partendo da La Spezia.
Sulla via per il Passo della Forcella, si incontrano due luoghi di grande suggestione: a breve distanza dal Passo della Scoglina si possono raggiungere il M. Caucaso e le sorgenti del torrente Aveto, più ad est, il M. Ramaceto, si fa notare all’istante grazie alla caratteristica conformazione ad anfiteatro. Al M. Lavagnola si diramano alcuni importanti sentieri; uno di questi conduce al M. Antola ( inserito nel territorio del Parco Naturale Regionale dell’Antola), meta di rilevante interesse storico e botanico. La Val Noci offre affacci sull’omonimo lago e sui borghi contadini e poi, varianti ai Monti Alpesisa e Candelozzo e agli antichi nuclei di Canate e Scandolaro. A Righi e Casella, c’è l’accesso all’antica via del sale che collegava Genova alla Pianura Padana passando per Crocetta d’Orero.
http://www.cailiguria.it/AVML/portale/it/tappa_per_tappa.html
NOTE TECNICHE
DISLIVELLO: +600m -800m
DIFFICOLTÀ: E
TEMPO DI SALITA: 6,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: autunno, inverno, estate, primavera
TOPONIMO: Non si hanno documentazioni sulle origini del nome dato a questo paese, i pochi abitanti rimasti scherzandoci sopra dicono che qui un tempo quasi tutti gli uomini portavano la barba e siccome d’inverno, vista la discreta altitudine, faceva molto freddo bevendo alle fonti gli si “gelava” appunto la barba, ma l’ipotesi sa ovviamente più di favola che di tesi scientifica.
Il cognome comunque è davvero un composto del sostantivo “barba” e dell’aggettivo “gelata”, come tanti altri suoi simili quali tra cui il più famoso è Barbarossa ma anche Barbangelo, Barbagianni, Barbamarco ed altri ancora, cognomi che si sono diffusi in età longobardica con la latinizzazione in “a- anis” dell’antico germanico.
E’ quindi possibile che il nome del paese sia derivato dal suo fondatore o capo della comunità che si è stanziata ai primordi con la cognominizzazione di un soprannome legato al suo aspetto: uomo con la barba gelata, magari perché abituato ad un attività all’aperto o per qualche particolare episodio che gli era capitato.
DOVE LASCIARE L’ AUTO : Questa è la seconda tappa del week-end, essendo in due, abbiamo lasciato una macchina a Barbagelata e con l’altra siamo arrivati al punto di partenza, il Passo della Forcella. Il primo giorno abbiamo percorso una tappa fino a giungere sul Monte Ramaceto, dove è presente una cappella come spartano ricovero. Il secondo giorno, abbiamo camminato molto, passando per selvaggi boschi, poco segnati e con alte felci, attenzione alle zecche.
PERCORSO
Dal Monte Ramaceto, si scende per l’erbosa cresta nord-ovest, fino ad una sella, Bocca di Feia (1131m).
L’AVML prosegue al centro, entrando in una faggeta. Si percorre un tratto nel bosco fino a giungere al Passo Ventarola Sud (1050m). Si prosegue dritti, sulla dorsale boscosa. Dopo aver raggiunto una depressione e risalito un breve passo, si giunge al Passo Ventarola nord (985m).
Si continua ancora al centro, attraversando splendidi boschi.
Aggirato il monte Roncazi, ai arriva ai Casoni d’Arena (1015m).

Tra le due belle case in pietra c’è un sentiero che conduce a una fonte, unica fonte del percorso.
Dai Casoni d ‘Arena si piega a sinistra e si giunge ad una sella; oggi è piena di fiori e farfalle.
Si continua a destra e si sale la cresta sud del monte Pagliaro. La salita risulta ripida e abbastanza esposta, le rocce sono scistose.

L’ AVML scende tra i faggi con piccole svolte, poi piega a sinistra fino alla Sella del Pertuso (1059m). Si prosegue per un breve tratto in piano, poi si sale tra rocce e sfasciumi e infine ci si addentra in un bosco. Ritornati sullo spartiacque , si scende un ripido sentiero fino al passo d’Arena (975m). Si sale la cresta erbosa fino al Bricco d ‘Arietta (1067m) e si scende dalla parte opposta. Dopo alcuni saliscendi si ritorna sul lato padano e con una breve salita si giunge al Passo di pozzarelli (970m).
L’ AVML sale brevemente in cresta, percorre una dorsale boscosa e infine arriva al Passo della Scoglina (926m).
Il valico è attraversato da una strada asfaltata, si prosegue a destra per un breve tratto per poi riprendere il sentiero a sinistra.
La vecchia mulattiera sbuca sulla strada provinciale subito a sud di Barbagelata (1115m).