Il vero splendore è la nostra singola, sofferta, diversità.
Margaret Mazzantini
Settima tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri (AVML), partendo da La Spezia.
Dal Passo di Cento Croci, antico valico tra la Repubblica di Genova ed il Ducato di Parma, si entra nel cuore del Parco Naturale Regionale dell’Aveto, area di grande importanza in campo naturalistico, paesaggistico e per il permanere di tradizioni ed attività tipiche. Testimonianze storiche sono rintracciabili un po’ ovunque; al Passo del Bozale transita, ad esempio, la direttrice medioevale dalla V. Sturla alla V. d’Aveto, con lunghi tratti di pavimentazione ben conservati. Dal monte Aiona, si può ammirare un circo glaciale di vaste dimensioni ubicato tra il M. Penna e il Passo dell’Incisa.
Dal Passo dell’Incisa, deviando dall’Alta Via verso est, si può salire in 45 minuti circa in cima al Monte Penna (1735 m), una delle montagne più belle, più note e più frequentate dell’Appennino Ligure. La sua parete nord, alta un centinaio di metri, emerge improvvisa da un vasto bosco di faggi e conifere (foresta demaniale del Monte Penna), dove si nasconde un minuscolo laghetto di origine glaciale. Sulla panoramicissima vetta del Monte Penna si trovano una grande statua della Madonna e una cappelletta-rifugio.
http://www.cailiguria.it/AVML/portale/it/tappa_per_tappa.html
http://www.valdivara.it/en/home
NOTE TECNICHE
DISLIVELLO: +820m circa -270m circa
DIFFICOLTÀ: E
TEMPO DI SALITA: 5,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: autunno, inverno, estate, primavera
TOPONIMO: Il monte Penna era considerato dagli antichi Liguri sede della divinità celtica Penn, dal quale prende il nome.
DOVE LASCIARE L’ AUTO : Questa è la mia prima tappa del week-end, essendo in due, abbiamo lasciato una macchina al Passo della Forcella e con l’altra siamo arrivati al punto di partenza, il passo del Bocco. Il primo giorno abbiamo percorso una tappa fino a giungere al Riparo Moglia Negretta, una casetta di legno con panchine e caminetto, vicino al rifugio Aiona.
PERCORSO
Dal Passo del Bocco, si prende a destra il sentiero per il Passo della Spingarda.
Ampia veduta sulla valle del Taro. Dopo pochi chilometri si arriva al Passo dei Ghiffi (1066m). Voltandosi indietro si vede il monte Zatta (tappa precedente).

In breve si arriva al panoramico monte Ghiffi (1237m).
Si prosegue su un sentiero che aggira il Monte Pertusa, con vista sulla sottostante Val Taro con il monte Gottero sullo sfondo a destra. Dopo un costone appare in lontananza il monte Penna.

Usciti dal bosco si arriva al Passo della Scaletta (1258m).
Si prende il sentiero a destra, dritti sul crinale. Inerpicandosi su alcune balze rocciose, si arriva in cima alla Rocca della Scaletta (1439).

Il nome Scaletta deriva dai gradini per salire sul monte. Secondo alcuni, tali gradini sarebbero stati costruiti da antiche genti liguri, che praticavano il culto delle vette e seguivano la via della Scaletta per raggiungere il sacro Monte Penna.
Con una breve discesa, si arriva al Passo dei Porcelletti (1466m).
L’ Alta Via prosegue a mezza costa nella faggeta sul lato del Taro, supera la fontana del Becio o dei Cacciatori, poi taglia il versante est del Monte Nero.
Proseguendo nel bosco si arriva al Passo dell’Incisa (1463m).
Dal Passo dell’Incisa decidiamo di risalire il monte Penna.
Il sentiero passa attraverso una splendida faggeta e infine sul prato.


Il monte Penna (1735m), è una delle montagne più belle dell’Appenino Ligure. Sorge sulla dorsale che separa la valle dell’ Aveto da quella del Taro.

In cima al monte Penna si trovano una grande statua della Madonna e una cappelletta-rifugio.
Ritorniamo al Passo dell’Incisa e procediamo sul lato opposto seguendo le indicazioni per il Passo della Spingarda.

Poco a nord del Passo dell’ Incisa, si estende il pianoro detto Prato Mollo, dove si trova il Rifugio Monte Aiona. Il termine “mollo” indica un terreno acquitrinoso, molle per l’affiorare di acque sotterranee. Sul bordo occidentale del Prato Mollo sorge la Pietra Borghese, una rupe costituita da blocchi di roccia nerastra, durissima e scabrosa, che fa deviare l’ago della bussola.
Secondo la fantasia popolare si tratterebbe di un meteorite, caduto lì in tempi remoti. In realtà è un affioramento di una roccia fortemente magnetica, appartenente al gruppo delle ofioliti come le rocce che formano i vicini monti Aiona e Penna.
Di qui, procediamo verso sinistra per cercare il nostro riparo Moglia Negretta. Andando a sinistra si raggiunge invece il Rifugio Monte Aiona.
Poco dopo, troviamo un bel punto di osservazione sulle montagne che ci circondano.


Scendiamo in un bellissimo bosco, e poco dopo, vicino a un ruscello, troviamo il nostro riparo Moglia Negretta.
E’ molto spartano, non dispone di letti ma solo di un camino e di due panche.
Decidiamo più tardi di andare a bere una birra al rifugio Monte Aiona, così avremo modo di fare qualche scatto di notte al nostro bel monte Penna.

