Ognuno di noi è sbandato e balordo in una zona di sé e qualche volta fortemente attratto dal vagabondare e dal respirare niente altro che la propria solitudine.
Natalia Ginzburg
I suoi versanti esposti verso la val Tanaro sono rocciosi e dirupati, mentre i pendii che si affacciano verso il Mar Ligure sono decisamente più dolci e si presentano coperti di boschi e, più in quota, di ampie distese prative.
NOTE TECNICHE
DISLIVELLO: +900m circa
DIFFICOLTÀ: E
TEMPO DI SALITA: 3,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: autunno, inverno, estate, primavera
TOPONIMO: Secondo lo storico Emanuele Celesia il nome Armetta deriverebbe da quello del Dio Ermete, ma altri studiosi lo fanno invece dipendere al termine arma, con il quale nella zona si indicano le grotte.
PERCORSO
Arrivando da Ceva, si percorre la statale, direzione Garessio fino a Cantarana. Lì si prende a sinistra per Capraùna e Alto. Dopo alcuni chilometri di salita, si perviene al colle di Capraùna (1375 m), dove si lascia l’auto.
L’itinerario inizia dalla parte opposta del parcheggio.
Proseguo la salita tra noccioli e larici fino a un grande ripetitore e un punto panoramico.

Poco dopo trovo le indicazioni per il Monte della Guardia (1658 m) che si può raggiungere con pochi minuti di percorso.

Riprendo il percorso seguendo un bellissimo tratto in pineta, fino a giungere alla Colla Bassa (1570 m).

Qui si trova anche un bivio per il rifugio Pian dell’Arma e la frazione Alpisella.
Proseguo seguendo le tacche bianche/rosse e i pali dell’Alta via dei monti liguri, fino ad arrivare al monte Armetta.




Purtroppo, non posso che contemplare la nebbia, ma neve e nebbia hanno il loro fascino.
Ritorno verso le indicazioni del rifugio.
Un bel sentiero sormontato da un torrione mi conduce infine al rifugio Pian dell’Arma (1350m).

Per ritornare al Colle di Caprauna, dietro il rifugio, vicino alla fontana, seguo un sentiero “baby trekking” che conduce fino al parcheggio.