“Tutto ciò che mi mancherà dopo la morte saranno le montagne.”
Wanda Rutkiewicz
La Cima Tramontina si erge sopra il bellissimo borgo medievale di Dolceacqua, (Dôsaiga in ligure, Dussaiga nella variante locale) che si adagia nell’entroterra di Ventimiglia, a cavallo del fiume Nervia, a pochi chilometri dalla Francia.
Dolceacqua è stato più volte immortalato dai pittori francesi nei loro quadri. L’elegante ponte romano “a schiena d’asino” ha letteralmente stregato Claude Monet: “Il luogo è superbo, vi è un ponte che è un gioiello di leggerezza”.
NOTE TECNICHE
DISLIVELLO: 500 m circa
DIFFICOLTÀ: T
TEMPO DI SALITA: 1 ora
PERIODO CONSIGLIATO: autunno, inverno, primavera, estate
TOPONIMO: II toponimo Dolceacqua deriva quasi certamente dalla presenza di un borgo di epoca romana chiamato Dulcius, trasformatosi in seguito in Dulciàca, Dusàiga e Dulcisaqua. Altri studi rivelano però anche la possibilità dell’origine celtica, dal nome Dussaga, modificato poi in Dulsàga e infine nell’attuale Dolceacqua.
PERCORSO
Dalla piazza di Dolceacqua, oltrepassato il ponte, si sale nell’antico borgo seguendo le tracce bianco-rosse.

La strada continua tra orti e case sparse. Il percorso offre bellissimi scorci sul castello dei Doria fra terrazze con ulivi.


La mulattiera giunge infine alla Cappella di San Bernardo (169m).

Qui si prende per pochi metri una stradina sulla destra per poi riprendere la mulattiera che prosegue verso nord, nord-ovest.
Ad un certo punto si incontra una strada asfaltata, si prosegue sempre verso nord-ovest.
Si taglia per un breve tratto costeggiando terrazze con mimose. Si sbuca così su una carrareccia che si segue verso destra. Notevole è la vista sul monte Toraggio e Ceppo.
Si incontra ancora la strada asfaltata e si prosegue nella boscaglia fino a giungere sullo spartiacque Nervia e Roya dove si incontra l’alta via dei monti liguri.
Per salire sulla cima Tramontina si segue l’alta via verso su per 300 metri, seguendo il visibile ripetitore posto sulla cima.


