Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri.
Alda Merini
Il monte Buch è l’ultima cima che segna il lato destro orografico del vallone di Marmora. Percorso facile che attraversa un bellissimo lariceto fino a sbucare sulla cima che regala un ampio panorama sulle principali cime della valle Grana e Maira.
NOTE TECNICHE
DISLIVELLO: circa 600m
DIFFICOLTÀ: E
TEMPO DI SALITA: 2,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: autunno, inverno, estate
TOPONIMO: Il nome “Marmora” deriva dal latino “marmor”, con riferimento alle cave o lastre di marmo.
Testimonianze del periodo romano sono visibili all’interno della chiesa parrocchiale, dove l’arula ricorda probabilmente la vittoria romana su qualche tribù ribelle nel I secolo d.C.
PERCORSO
Da Dronero su Sp422 si prosegue in direzione Acceglio, giunti a un bivio, a Ponte Marmora, girare a sinistra per Marmora, poi proseguire per Vernetti fino ad arrivare a Parrocchiale.
Si lascia l’auto alla Parrocchiale dei SS. Giorgio e Massimo, vicino al campanile.

Già citata in documenti di inizio Trecento, la chiesa ha subito successive modifiche e ingrandimenti, fino a raggiungere nel XVIII secolo l’attuale aspetto.
Ancora medievale è il campanile, in stile romanico con le bifore e la cuspide piramidale dall’inconsueto profilo arcuato. Sotto la tettoia seicentesca in corrispondenza dell’ingresso della chiesa medievale, ci sono affreschi tre-quattrocenteschi rappresentanti santi racchiusi in riquadri trilobati. Si tratta di san Gregorio e san Massimo, di san Cristoforo, sovrapposto a quel che resta di un altro san Cristoforo, trecentesco e di dimensioni minori, completamente picchettato. Autore degli affreschi, come prova un’iscrizione alla base degli stessi, è il pittore Tommaso Biazaci di Busca, attivo a Marmora nel 1459.
Si seguono le indicazioni per Costa Chiggia. Il sentierino prende a salire tra i larici.
Dopo un breve tratto, arriviamo alle grange Cros (1696 m).

Non vedendo il sentierino che taglia sulla sinistra, proseguiamo lungo la strada percorrendo un bellissimo lariceto.
Quando il bosco si dirada si giunge nei pressi della cappella di San Teodoro (1826 m).


Ritorniamo sui nostri passi e proseguiamo nel bosco.
Terminato il tratto boschivo raggiungiamo una casetta che useremo come riparo più tardi e ci innalziamo salendo a zig-zag verso la costa.
Nell’ultimo tratto la salita si impenna.
Raggiunta la costa, pieghiamo a sinistra verso il monte Buch. Dalla cima del monte Buch, la visuale è davvero ampia ed incredibile, possiamo ammirare lontano, verso sud, le cime del Tibert, Tempesta e Piovosa, ad Ovest l’Oronaye, Sautron, Brec de Chambeyron , Cervet, Aiguille de Chambeyron e numerose altre cime.


Purtroppo il vento gelido ci costringe a scendere rapidamente.