VALLE MAIRA Giro dell’ Oronaye (3100 m)

“Un attimo di vera beatitudine! È forse poco per riempire tutta la vita di una persona?” 
Fëdor Michajlovič Dostoevskij 

Meraviglioso anello al cospetto del monte Oronaye,  massiccio roccioso fasciato alla base da ampie colate detritiche che si trova sullo spartiacque alpino principale tra Italia e Francia; si  attraversano suggestivi luoghi della valle Maira, della valle Ubayette e della valle Stura. Il giro si compie in due giorni dormendo in tenda nei pressi del lago di Roburent, oppure dove si vuole, cercando sempre di suddividere bene il dislivello e le ore di cammino nei due giorni.

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NOTE TECNICHE

1) PRIMO GIORNO: VIVIERE (1713 m) – LAGHI DI ROBURENT (2430 m) (Viviere, Colletto, Bivacco Bonelli, colle del Villadel/ col du Boeuf, laghi di Roburent)

DISLIVELLO:  1666 m

DIFFICOLTA’: EE

TEMPO DI SALITA: circa 8 ore

PERIODO CONSIGLIATO: estate

TOPONIMO: Secondo Michelangelo Bruno, Oronaye, è un toponimo che rispecchia il senso di luogo roccioso elevato (radice prelatina *or), riscontrabile inoltre anche nel greco òros, montagna. 

1 giorno

 

PERCORSO 

Da Viviere lasciamo l’auto dove inizia il tratto sterrato sulla strada che sale a Prato Ciorliero.

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Raggiungiamo in poco tempo la conca con la grangia Gorra (1914 m).

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grangia Gorra (1914 m)

Seguendo la mulattiera che l’aggira a destra, entriamo nel lungo vallone di Enchiausa. Seguiamo le tacche rosso/blu del sentiero Cavallero.

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sentiero Roberto Cavallero
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verso il Colletto
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strana roccia a forma di gorilla

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Lungo la salita, passato un roccione, perveniamo a un bivio, seguiamo a destra il sentiero Cavallero che conduce al Colletto (2690 m).

Proseguiamo in direzione Nord-Ovest nel Vallonetto, avendo come riferimento l’evidente colletto individuabile per il caratteristico dente che lo divide. Raggiunta la testata del vallone, risaliamo il ripido canale al centro sulla verticale dello spuntone roccioso.

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il Colletto (2690 m)

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Dal Colletto scendiamo lungo un tratto ripido e franoso dirigendoci verso il vallone del Vallonasso di Visaisa.

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monte Maniglia in lontananza
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seguire le indicazioni per il Bivacco Bonelli
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il lago Visaisa e dietro la Rocca Provenzale

La salita prosegue con svariati tornanti lungo la china di un accumulo detritico. Raggiunto un pianoro erboso, si percorre un’ultimo tratto fino alla conca del Lago d’Apzoi

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lago d’Apzoi (2303 m)

Il Lago d’Apzoi è un ampio specchio d’acqua. Su un dosso nei pressi del lago sorge il piccolo Bivacco Bonelli, costruito nel 1987, le cui chiavi possono essere ritirate a Ponte Maira.

Il lago giace sul fondo di un’ampia conca dalla forma irregolare, impostata su rocce calcareo-dolomitiche. È sovrastato a sud-ovest dall’Auto Vallonasso (2886 m) e a sud-est dal Monte Oronaye (3100 m); a nord declivi erbosi più dolci salgono verso il Colle delle Munie (2531 m) ospitando l’omonimo laghetto.

La conca che ospita il lago è stata originata principalmente da fenomeni glaciali, ma è poi stata ampliata e approfondita dal carsismo. Per via dell’elevata permeabilità del fondale, data dalla natura di queste rocce, il Lago d’Apsoi ha un livello acqueo estremamente variabile: ad agosto (a meno che l’estate non sia molto piovosa) di solito si presenta già dimezzato come estensione, e può capitare, in estati particolarmente siccitose, che il lago si riduca ad una piccola pozzanghera.

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bivacco Bonelli
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il monte Oronaye (3100 m) in alto a destra 

Il sentiero prosegue innalzandosi verso destra e raggiunge una grande prateria costellata da piccoli laghetti. Prendiamo  a sinistra il sentiero per il Colle del Villadel.

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In breve si arriva al panoramicissimo colle del Villadel (2631 m).

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colle del Villadel o Col du Boeuf (2631 m)

Dal valico è possibile salire facilmente sulla cima delle Manse (2727 m).

Noi proseguiamo verso il lago dell’ Oronaye e i laghi di Roburent.

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zoom sul monte  Oronaye (3100m)
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maestosa Oronaye (3100 m)
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percorso inziale per la salita sull’Oronaye
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col de Roburent (2495 m)

Dal Col de Roburent, proseguiamo verso il lago superiore di Roburent (2428 m), dove sistemeremo la nostra tenda.

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lago superiore di Roburent (2428 m)

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notte stellata sul lago

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2) SECONDO GIORNO: LAGHI DI ROBURENT (2428 m) -VIVIERE (1713 m). (Monte Scaletta, Passo Peroni, bivacco Le Due Valli, Colletta Vittorio, Prato Ciorliero, Viviere)

DISLIVELLO:  Differenza altimetrica 1111 Meter (1704 a 2815 Meter)
Ascesa totale 454 Meter
Discesa totale 1231 Meter

DIFFICOLTA’: EE

TEMPO DI SALITA: circa 7 ore

PERIODO CONSIGLIATO: estate

TOPONIMO: Secondo Michelangelo Bruno, Scaletta, localmente detta l’Eschaléto, è un toponimo provenzale che si pone in riferimento a un tipo particolare di sentieristica (a scalinata) su pendii ripidi e dirupanti.

giorno 2 a

giorno 2 b

Oggi saliremo sul monte Scaletta, massiccia montagna sulla cui cima panoramica, si trovano ancora i resti di una ex postazione militare risalente all’ultimo conflitto mondiale.

Dai laghi si seguono le indicazioni verso il Colle Scaletta.

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le trune, ricoveri militari, viste salendo al colle Scaletta
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colle Scaletta (2614 m)
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verso il Monte Scaletta (2840 m)

A sinistra del Colle Scaletta, parte un percorso verso il monte Scaletta. 

Ci inerpichiamo su un ripido terreno roccioso. Dopo poco troviamo subito il tunnel che ci conduce sul lato Val Maira.

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tunnel che attraversa la montagna
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dentro il tunnel

Oltre il tunnel percorriamo un ripido canale.

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percorso dopo il tunnel

Seguendo le tacche percorriamo gli ultimi metri che ci separano dalla vetta.

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opera del Vallo Alpino del Littorio con a sinistra la croce di vetta del monte Scaletta (2840 m)
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ottima finestra per l’osservzione dell’Oronaye, la cornice ha una forma simile al percorso ad anello  tracciato con il gps

Il monte Scaletta ospita diverse opere del Vallo Alpino del Littorio, che aveva qui uno dei suoi capisaldi (caposaldo della Scaletta). In particolare, in vetta è presente un’opera sotterranea che aveva funzioni di osservatorio. L’opera è costituita da un ingresso, un corridoio ed un ampio stanzone, parzialmente crollato, da cui si diramavano tre tunnel. I due tunnel frontali portavano a due malloppi di osservazione, i cui resti sono ancora visibili nelle immediate vicinanze della vetta, mentre un terzo tunnel laterale portava ad una postazione per fotoelettrica. A poca distanza dalla vetta, sul lato della val Maira, è ancora visibile la stazione di arrivo della teleferica che garantiva il rifornimento all’osservatorio. Il sentiero di accesso dal colle della Scaletta attraversa un’ulteriore opera, che era costituita da uno stanzone centrale e da due postazioni per mitragliatrice, ospitate in malloppi esterni. Altri malloppi secondari erano presenti nei pressi del colle della Scaletta, nei cui pressi, dal lato della valle Stura, sorgeva anche una caserma della Guardia alla Frontiera, oggi ancora presente benché in parte inagibile. Tutte le opere furono rese inutilizzabili mediante demolizione con esplosivo in seguito alla sconfitta italiana nella seconda guerra mondiale.

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teleferica e panorama verso la Valle Maira

Inizia qui la parte più spettacolare della gita e cioè il tratto in cui il SRC (Sentiero Roberto Cavallero) si snoda lungo l’articolata cresta sud spostandosi ora sul lato della valle Maira, ora su quello dello valle Stura. 

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scorci dolomitici
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brevi passaggi su cenge leggermente esposte sono attrezzati con catene

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centrale una simpatica roccia a forma di dito medio alzato 😉
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meravigliosi torrioni rocciosi
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ci incantano una distesa di pietre coloratissime

In fondo, tra la Rocca e il Bric, si apre l’insellatura di Passo Peroni (m. 2578) che si raggiunge al termine di una ripidissima risalita.

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Passo Peroni (2578 m)

Superato il Passo Peroni, l’itinerario piega a sinistra (ovest).

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Alcune catene facilitano la discesa lungo un ripido e malagevole canalino terroso (nessuna difficoltà) che conduce alla sottostante Colletta Vittorio (m. 2522).

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catene in discesa verso la Colletta Vittorio (m. 2522)

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A quota 2270 si incontra la Caserma dell’Escalon 

Dalla Caserma dell’Escalon, in breve tempo, si ritorna a Viviere.

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