VALLE STURA Giro del Ténibres

“La giovinezza è felice, perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque conservi la capacità di cogliere la bellezza non diventerà mai vecchio.” 

Franz Kafka

Il Giro del Ténibres è un giro ad anello, diviso in tre o quattro tappe, che sconfina in Francia e che tocca luoghi diversi e di particolare interesse geologico, come le guglie contorte sopra i laghi di Vens. Si attraversano moltissimi laghi e si percorre uno spettacolare tratto chiamato “Chemin de l’Energie”, un ardito sentiero lungo circa otto chilometri, che taglia in piano i ripidi fianchi sud-occidentali del massiccio del Ténibres.

 

NOTE TECNICHE

1) FERRERE – REFUGE DE VENS – PLAN DE TENIBRE

DISLIVELLO: circa 800 m fino al Refuge de Vens + 200 m fino al Plan de Ténibre

DIFFICOLTA’: E

TEMPO DI SALITA: 6 ore

PERIODO CONSIGLIATO: estate

 

PERCORSO 

Da Ferrere si segue la mulattiera che passa tra le case e si dirige fra i pascoli. A quota 1970 si scavalca un costone e si entra nel Vallone del Rio Forneris.

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Si continua a salire verso l’evidente guglia rocciosa che si innalza al centro del vallone.

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Giunti nei pressi di una cascata si piega a destra ed infine si raggiunge il Colle del Ferro (2586 m). Notevole il panorama che divide la Valle Stura dalla Valle Tinée.

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Colle del Ferro (2586 m)
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panorama dal colle del Ferro verso la Valle Tinée

Si prosegue a sinistra e si percorre un tratto in piano; sulla destra appaiono le singolari guglie calcaree di Tortisse.

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guglie calcaree di Tortisse

Si scende verso sud per i prati e si passa vicino ad un bellissimo arco naturale. L’Arc de Tortisse.

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Arc de Tortisse
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Refuge de Vens (2366 m)

Dopo il Rifugio di Vens (2366 m) iniziano ad apparire innumerevoli laghetti. 

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laghi di Vens (2366 m)

Si costeggiano i laghi di Vens fino ad arrivare ad un bivio  a quota 2285, qui si gira a sinistra  e si attraversa una passerella il penultimo lago. Superato il Lac des Babarottes, si continua a salire fino all’ampia Crête de Babarottes, che si scavalca a quota 2515 circa. Il sentiero scende con alcune svolte sul versante meridionale, lasciata a destra la diramazione verso il fondovalle, si imbocca il Chemin de l’Energie. 

Si segue lo spettacolare “Chemin de l’Energie”, un sentiero lungo circa otto chilometri, realizzato nel periodo fra le due guerre mondiali dalla compagnia “Energie Electrique du  Littoral Méditerranéen. L’opera venne realizzata in vista della costruzione di una centrale idroelettrica a Saint Etienne de Tinée. Il progetto venne poi abbandonato e oggi è diventato un interessantissimo percorso escursionistico. 

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inizio Chemin de l’Energie
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Chemin de l’Energie

Si giunge al Plan de Ténibre, dove si trovano alcuni edifici dell’ Electricité de France.

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Inizia a piovere e sistemiamo la tenda su un soffice pianoro erboso.

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2) PLAN DE TENIBRE – RIFUGIO MIGLIORERO

DISLIVELLO: circa 200 m fino al Refuge de Rabuons + 400 m fino al rifugio Migliorero

DIFFICOLTA’: EE (passo dell’Ischiator con neve)

TEMPO DI SALITA: 5 ore

PERIODO CONSIGLIATO: estate

 

Dal Plan de Ténibre è presente una deviazione di percorso che, invece di farci attraversa una lunga galleria, ci fa salire verso sinistra contornando a monte il lago Pétrus.

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deviazione poco prima il lago Pétrus
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bellissimo lago Pétrus

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Poco dopo si scorge in lontananza il Refuge de Rabuons. Si percorrono ancora due gallerie per arrivare fino al grande Lac de Rabuons ( 2500 m). E’ il più vasto lago delle Alpi Marittime (superficie di 326.000 mq).

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Refuge de Rabuons (2523 m)

Dal Refuge de Rabuons (2523 m) si segue il sentiero che contorna il lago a settentrione. 

Si procede in direzione est, salendo una pietraia verso l’evidente canale che fa capo al passo.

 

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indicazioni per il Passo dell’Ischiator

 

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canale innevato prima del passo

Il fondo del canale è innevato, calziamo i ramponi per un breve tratto per poi tenerci sulla sinistra sulle facili rocce laterali.

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Infine siamo sul bellissimo Passo dell’Ischiator (2843 m). 

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Passo dell’Ischiator (2843 m)

Sul versante italiano si trovano ruderi di antichi ricoveri militari.

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antichi ricoveri militari

Scendendo per tracce fra i detriti, si giunge al lago Superiore dell’ Ischiator (2755 m).

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lago Superiore dell’ Ischiator (2755 m)

Si oltrepassano i due laghi di mezzo e si raggiungono i Laghi Inferiori dell’ Ischiator (2064 m) dove sorge il Rifugio Migliorero.

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illuminato, il rifugio Migliorero (2064 m)
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stambecchi che si scornano

Le corna degli stambecchi, sono costituite da un’impalcatura ossea ricoperta di sostanza cornea. La loro crescita si blocca ogni anno in novembre e tale arresto si evidenzia come un anello ben visibile sulla parte laterale e posteriore del corno. Dal conteggio di tali cerchi si risale al numero di inverni trascorsi e quindi all’età dell’animale.

 

3) RIFUGIO MIGLIORERO – FERRERE

DISLIVELLO: circa 1650 m 

DIFFICOLTA’: E 

TEMPO DI SALITA: 8 ore

PERIODO CONSIGLIATO: estate

TOPONIMO: Riguardo al toponimo di Scolettas, Michelangelo Bruno scrive: ” Si tratta dell’espressione provenzale les escoulétos che , localmente, indicano territori caratterizzati da piccoli avvallameni pscolivi”. 

Rigurdo al nome Stau, Michelangelo Bruno scrive: “Si pensa ad una derivazione dal latino stabulum, luogo di pascolo per il gregge. 

 

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rifugio Migliorero all’alba

Dal rifugio Migliorero, trascurando la mulattiera che scende verso i bagni di Vinadio, si prende a sinistra il sentiero per il Passo di Rostagno. Il sentiero si inerpica in un ripido vallonetto, oltrepassa un vecchio fortino e poi si innalza fino a giungere al Passo di Rostagno (2536 m). 

 

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Passo di Rostagno (2536 m)

 

Dal valico si segue il sentiero che scende fra i detriti fino a giungere alla conca erbosa la Bassa di Schiantalà.

Si procede a sinistra per un sentiero che conduce in breve al rifugio Zanotti. (rifugio non sempre custodito).

Dal rifugio Zanotti si arriva in breve al Gias del Piz (2042 m), dove si incontra la rotabile proveniente da Pietraporzio. Si segue in salita la vecchia rotabile e si supera una galleria fino a raggiungere il Passo Sottano delle Scolettas (2223 m). 

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passo Sottano delle Scolettas (2223 m)

Si prosegue sul versante opposto lungo una mulattiera che ci porta all’ampia conca dei Prati del Vallone, poco lontano il rifugio Talarico. 

Si segue la carrareccia che rimonta la conca in direzione del Vallone Superiore di Pontebernardo.

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A quota 1950 circa si lascia a sinistra il sentiero per il Colle di Panieris e si piega verso nord. Con una serie di tornanti si rimontano ripidi pendii fino ad arrivare al Colle di Stau (2500 m).


Colle di Stau (2500 m)

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filo spinato e monte Oronaye sullo sfondo

Dal colle si segue il sentiero della GTA che scende ripido fino alla Comba del Pilone. Si prosegue oltre il Rio di Forneris e salendo sul versante opposto, scavalcando un costone si arriva in breve a Ferrere (1869 m).

 

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