<<….Il primo moto di vita, dopo la fecondazione, è un’ irradiazione finissima. In ogni momento della nostra esistenza siamo circondati da fasci di luce che ci toccano, ci circondano, ci penetrano. ….Così siamo occupati, instancabili, a comporre le luci e i fasci di raggi, ad armonizzarli, a elevarli a immagini.
Vivere non significa altro>>.
Carlo Rovelli
Per il mio compleanno mi sono fatta un regalo speciale, un bel giretto in una bellissima e selvaggia valle, la Val Corsaglia!
La bassa valle è caratterizzata per lo più da castagneti mentre nell’alta valle la copertura boschiva è quasi assente.
La cima Robert è stata sito di importanti battaglie napoleoniche, inoltre merita una visita perché poco frequentata e con uno stupendo panorama dal Pizzo d’Ormea al Mongioie.
NOTE TECNICHE
DISLIVELLO: circa 600
DIFFICOLTA’: E
TEMPO DI SALITA: 2 ore
PERIODO CONSIGLIATO: Estate, autunno, inverno, primavera
CARATTERISTICHE: Si tratta per la maggior parte di elevazioni boschive a bassa quota e pascolive sopra i 1600-1700 m.
TOPONIMO: Robert era il nome del generale Robert, che nella primavera del 1792 , si attestò, con 4.000 uomini al seguito, proprio alle pendici del monte che avrebbe poi “preso” il suo nome. Robert, generale di brigata francese inquadrato nella prima divisione al comando di Laharpe, rimase in quella strategica posizione per ben 4 anni, durante i quali meditò il bombardamento della città di Mondovì con cannoni appositamente progettati. L’unica cosa certa è che, nel 1795, sul crinale tra Cima Robert e il Monte Baussetti passava la prima linea dello schieramento piemontese.
PERCORSO
Per salire sulla cima Robert occorre andare a Monastero Vasco, per poi prendere le diramazioni per Montaldo, Corsagliola, Corsaglia, Bossea e Costacalda.
Si prosegue oltre le case sulla strada sterrata che sale con alcuni tornanti e poi con un lungo semicerchio in direzione Est/Sud passa nei pressi di un’abitazione ristrutturata e prosegue fino ad uscire dal bosco.
Il Gatto delle nevi 😉
Il Gatto che si inerpica verso la dorsale tra Cima Robert e Monte Baussetti
dorsale che collega cima Robert con il Monte Baussetti
Le intenzioni iniziali, erano quelle di raggiungere il monte Baussetti (2004 m). Purtroppo arrivati sulla dorsale non ci restava molto tempo, così siamo scesi verso la Cima Robert (1819 m).
Cima Robert (1819 m)
La battaglia della Cima dei Termini
La guerra iniziata nel 1792 tra la Francia repubblicana e gli alleati austro-piemontesi, all’inizio dell’estate del 1795 versava in una sorta di stallo da quasi due anni. Gli austro-piemontesi decidono di passare all’offensiva, ed una battaglia ha luogo proprio nei pressi del Monte Baussetti.
Qui di fatto passava la linea del fronte, con i Francesi trincerati sulla displuviale Antoroto – Pizzo d’Ormea, con ridotte alla Punta dei Termini, alla Cima Ferrarine e alla Cima Ciuaiera (allora nota come Cima Garassin), e con pezzi di artiglieria su due modeste elevazioni quotate 2202 e 1964 e situate tra il Monte Baussetti e la Colla dei Termini, nella zona oggi nota come Zottazzo soprano(chiamata all’epoca Plateu de Termini dai Francesi e La Coera dai Piemontesi). Una vecchia mulattiera, verosimilmente realizzata per posizionare le artiglierie, si rintraccia ancor oggi con partenza dalla Colla dei Termini.
Per canto loro i Piemontesi avevano le ridotte sul Monte Baussetti e la Cima Robert. Il 25 giugno, i granatieri al comando del Marchese di Bellegarde assaltano la Colla dei Termini. Le batterie al Monte Baussetti danneggiano gli affusti e rendono inservibili due pezzi francesi, ma non il terzo, fuori dalla loro gittata, sicché il Bellegarde, anche per il mancato supporto di altre due colonne avvisate in ritardo dell’operazione, si vede costretto a ripiegare. Da notare che durante l’assalto al Plateu de Termini, difeso da tre balze rocciose a semicerchio, i soldati Piemontesi conquistano la prima balza e si lanciano all’assalto della seconda, tra le grida e gli applausi dei Francesi, ammirati da quell’audace – ma ritenuto impossibile – tentativo.
Il 27 giugno, al comando del generale De La Tour, 2000 uomini e 2 cannoni assaltano ancora il Colle dei Termini, difeso da 5 battaglioni francesi. Il Latour riesce a portare un battaglione oltre il colle, fino a cascine, ma l’arrivo di due pezzi d’artiglieria francesi lo farà ripiegare.
Il terzo tentativo ha luogo il 5 luglio: al comando di Latour, Montafia e Solaro, tre colonne con 1000 uomini e due pezzi di artiglieria ciascuna puntano ancora il Colle dei Termini; Bellegarde e 1500 uomini tentano di forzare il Col d’Inferno (ora Colla Bassa) e altri 600 vengono impegnati in un diversivo a Viozene. Ma a parte furibondi scontri, le posizioni non mutarono, e la notte spegne le ostilità.
Un intervento del G.A.L. Mongioie ha di recente riproposto in quest’area una sorta di ambientazione dei fatti d’arme del XVIII secolo, con sagome in metallo di fanti e cannoni, alcuni ubicati proprio nella ridotta costruita a Cima Robert.
[Storia militare del Piemonte, pp. 527-541]
[Campagnes dans les Alpes 1794-96, pp.272-276,285-288]