<<Qui veramente lo spettacolo tocca le più alte espressioni del bello, commovente e grandioso ad un tempo, solenne ed insieme pieno d’incantevole dolcezza>>. -Bartolomeo Asquasciati, 1912-
La regina delle Marittime continua ad affascinarci.
La Serra dell’Argentera, con i 3297 metri della Cima Sud, è l’elevazione maggiore delle Alpi Marittime. E’ un maestoso complesso di rocce metamorfiche che termina, verso l’alto, con una cresta affilata che si estende per quasi un chilometro, da sud a nord.
Come una corona di montagne, compongono la Serra dell’Argentera la Cima Sud, la Cima Nord (3286 m), il Gelas di Lourousa (3261 m) e il Monte Stella (3262 m). Al bordo settentrionale della Serra emerge l’inconfondibile sagoma del Corno Stella (3059 m), un tempo famoso come “rocca inaccessibile”, oggi montagna simbolo dell’alpinismo in Marittime.
Per la sua altitudine e posizione permette una veduta panoramica circolare di rara bellezza, dalla costa ligure alle Alpi sudoccidentali.
Noi abbiamo fatto tappa in tenda davanti al rifugio Remondino. Luogo incantevole per una notte stellata.
NOTE TECNICHE
DISLIVELLO: circa 1535
DIFFICOLTA’: PD-
TEMPO DI SALITA: 4.30 ore
PERIODO CONSIGLIATO: Estate
CARATTERISTICHE: La vetta si compone di rocce cristalline, gneiss listati.
TOPONIMO: Argentera è un oronimo derivante dal latino argentum, e indica qualcosa di bianco o di splendente; probabilmente si riferisce all’innevamento persistente dovuto alla notevole altitudine della montagna.
PERCORSO
Dal Piano della Casa del Re (1762 m) si seguono le indicazioni per il Rifugio Remondino (2465 m).
prima luce del mattino
Rifugio Remondino (2430 m)
Sistemata la tenda in prossimità del rifugio, io e Claudio siamo andati a prenderci un genepì per scaldarci, vista la continua pioggerella. Dopo poco ci hanno raggiunti anche Cristina e Lorenzo, conosciuti proprio nel rifugio Remondino l’anno prima! Abbiamo cenato e ci siamo messi a fotografare le stelle.
Rifugio Remondino by night
tenda, stelle e cima Nasta (3108 m)
RIFUGIO REMONDINO (2430 M) – CIMA SUD ARGENTERA (3297 M)
La seconda parte dell’itinerario inizia dal rifugio lungo la traccia che si inoltra verso sinistra in prossimità dell’esteso avvallamento di massi.
Si seguono alcuni segni rossi sui massi in direzione dell’evidente Canalone dei Detriti.
Canalone dei detriti
Lungo il ripido tratto superiore il sentiero sviluppa leggermente sulla sinistra, fino a sbucare sul roccioso spartiacque Gesso della Valletta-Rovina, qui si trova il Passo dei Detriti (3122 m).
panorama dal Passo dei Detriti (3122 m)
Da questo elevato passaggio dal quale, con il bel tempo, si può scorgere anche la Corsica, si segue a sinistra la traccia segnalata.
Cristina raggiante prima della cengia
Oltrepassando lo speroncino che scende verso settentrione, si ritorna sul crinale principale dove appare in tutta la sua bellezza la parete Sudest della cima Sud dell’Argentera.
parete Sudest della cima Sud dell’Argentera
In basso, c’è il bacino nevoso detto la Balconera, che io ricordavo anni fa più innevato.
bacino nevoso detto la Balconera
A questo punto si segue la cengia sotto il filo di cresta, l’ampiezza varia dai 30cm a un metro. Il percorso non presenta difficoltà anche perché , da qualche hanno , hanno messo ulteriori corde di protezione.
Superata la cengia si risalgono due canali rocciosi con facile arrampicata e senza essere esposti fino a sbucare in cima dalla croce di vetta (3297m).
cima sud Argentera (3297 m)
cima nord Argentera (3286 m)
ancora cima nord Argentera (3286 m) in tutta la sua bellezza
A ben guardare, anche le cose che più sembrano eterne, immobili, non sono in fondo che lunghi eventi. La roccia è in realtà un complesso vibrare di campi quantistici, un interagire momentaneo di forze. Come noi, una roccia è un evento. Le cose non sono, ma accadono.
Lorenzo sulla via del ritorno con bacino del Chiotas