VALLE MAUDAGNA, Cresta nord del Monte Mongioie e anello dal rifugio Balma (2634m)

“[…] questo mondo che ci pare una cosa fatta di pietra, vegetazione e sangue non è affatto una cosa ma è semplicemente una storia. E tutto ciò che esso contiene è una storia e ciascuna storia è la somma di tutte le storie minori, eppure queste sono la medesima storia e contengono in esse tutto il resto. Quindi tutto è necessario. Ogni minimo particolare. È questa in fondo la lezione. Non si può fare a meno di nulla.

-Oltre Il Confine-

Cormac McCarthy (nato Charles Joseph McCarthy Jr.; Providence, 20 luglio 1933 – Santa Fe, 13 giugno 2023)

Spettacolare percorso ad anello in luoghi poco frequentati. In questo anello c’è tutto: laghi, creste, cime. Toccheremo tre valli, la Valle Tanaro, Maudagna ed Ellero.

NOTE TECNICHE

DISLIVELLO: + 1200m circa

DIFFICOLTA’: EE

TEMPO DI SALITA: circa 4 ora

PERIODO CONSIGLIATO: Estate, autunno

CARATTERISTICHE: Si tratta di un imponente massiccio calcareo, la cui vetta si trova nel punto di unione dei territori comunali di Ormea, Roccaforte Mondovì. Si trova sullo spartiacque principale tra la val Tanaro e le valli del monregalese – in particolare, il suo versante nord-occidentale scende sulla valle Ellero, il versante nord-occidentale dà sulla val Corsaglia. mentre il versante meridionale dà sulla val Tanaro. Dalla vetta diramano tre creste principali:

  • la cresta sud-ovest prosegue verso le rocche del Garbo, con pareti piuttosto scoscese sul versante della val Tanaro ed un pendio più regolare sul versante della valle Ellero
  • la cresta est prosegue verso il passo del Bocchino dell’Aseo e la cima Revelli
  • la cresta nord prosegue verso la Cima della Brignola per poi digradare verso la pianura

Il diedro compreso tra le creste est e nord è caratterizzato da pareti a picco.

La sommità e la parte occidentale sono costituite da calcari marmorei e tabulari del Giurassico; ad est affiorano anche calcari dolomitici del Triassico, grigiastri, localizzati in una fascia orientata nord-sud che passa in corrispondenza del Bocchino dell’Aseo. Sulle pareti subverticali in prossimità della vetta e sulla cresta sud-ovest affiorano calcari scistosi nerastri, dolomie grigie a grana fine e scisti rossi e gialli.

In passato la montagna era nota anche con il nome di Cima Rascaira, ed è questa la denominazione ufficiale che compare nella carta del Regno di Sardegna del 1852. Viene utilizzata anche la denominazione Raschera. La prominenza topografica della montagna è di 476 metri, ed il suo punto di minimo è costituito dal Passo delle Saline.

PERCORSO STRADALE 

Download traccia GPX

Parcheggiamo nel parcheggio del Rifugio Balma, il rifugio è accessibile con una strada sterrata nell’ultimo tratto ma percorribile da qualsiasi automobile.

Proseguiamo verso i Laghi della Brignola (2134 m, 2:05 ore circa dal Rifugio Balma).

Laghi della Brignola (2134 m)

Dopo aver costeggiata la sponda nord-est del lago, si risale su buon sentiero il ripido pendio di erba e pietrisco che conduce al Bocchino della Brignola (2256 m, 0:20 ore dal maggiore dei Laghi della Brignola).

dal Bocchino della Brignola sguardo verso il Mondolè

Da qui si svolta sulla destra seguendo un sentierino poco visibile dove sono presenti a tratti degli ometti. Si risale subito dritti per piegare poi verso sinistra e costeggiare in diagonale la montagna fino ad uno sperone roccioso. Da qui il sentiero diventa più visibile e conduce, in breve, sulla sommità della Cima della Brignola (2472m).

zoom sul Pizzo d’Ormea
Cima della Brignola (2472m)

Aggirare la cima della Brignola fino a portarsi sullo spartiacque principale verso la Valle Ellero.

cresta verso il Mongioie

Da qui seguendo ancora labili tracce di sentiero ora segnalato con ometti e tacche bianco-rosse che perdendo leggermente quota lascia sulla sinistra due torrioni rocciosi arrivando ad un ultimo ripido pendio che, sempre per labili tracce segnalate, porta alla conca sottostante la cima del Mongioie.

Da qui appare evidente sulla cresta l’enorme statua nera della Madonna. Seguire gli ultimi pendii erbosi fino ad attaccare la cresta rocciosa. Noi decidiamo di spostarci verso destra per non dover arrampiacare troppo e su facile rocce ci dirigiamo verso la croce di vetta del Monte Mongioie (2.634 m).

Monte Mongioie (2.634 m)

Il panorama è meraviglioso. La luce di settembre ti dà la sensazione di essere dentro il paesaggio. È una luce che ti immerge nella terra, nel calore delle pietre e che ti fa sentire che il cielo non è sopra di te ma in mezzo a te.

Per il ritorno decidiamo di percorrere un anello, percorso più lungo ma decisamente più interessante. Dalla vetta del Mongioie, ci spostiamo sul versante della Valle tanaro. Seguendo labili tracce scendiamo verso il Bochin d’Aseo.

Da qui seguiamo le indicazioni per il lago della Raschera.

Dal lago risaliamo verso il visibile colletto Brignola che ci riporta sul sentiero percorso in salita e sulla lunga strada sterrata verso La Balma.

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