MAROCCO Tour e cima del Toubkal (4167 m)

Piantare al suolo

Le mie radici di sole e fuoco

mi ricordano da dove vengo

quando mi scordo

dove voglio andare.

Fatima Boutouch (1995-vivente, poeta nata in italia di origine marocchina)

Imlil, il villaggio da cui inizia questo meraviglioso percorso, Si trova a 63 km a sud dalla città di Marrakech, nell’Alto Atlante e nel parco nazionale di Toubkal. 

Questo tour si può fare in 5 o 6 giorni, io e Malika l’abbiamo percorso in 6 giorni a causa dei numerosi temporali.

Ad Agosto il clima, nonostante si tratti del Marocco, è piuttosto freddo la sera, contando anche l’umidità delle continue piogge estive. Noi ci siamo munite di tenda, pensando che, in alcuni luoghi, fosse assolutamente necessaria. Se si vuole viaggiare più leggeri si può benissimo farne a meno, per ogni tappa c’era una possibile sistemazione, adattandosi anche a luoghi piuttosto “rustici”.

Volendo si può chiedere a un berbero della zona di trasportare i bagagli più pesanti sul dorso del suo mulo, cosa che noi abbiamo fatto. Gli aspetti positivi sono che lui conosce la strada e può viaggiare anche la mattina presto al buio. (Da notare che non ci sono pannelli con indicazioni per i vari sentieri ma soltanto qualche labile traccia bianca.) Gli aspetti negativi, sono la difficile comunicazione con lui, nonostante la mia amica fosse berbera e la presenza di una persona in più, che comunque condiziona l’escursione. 

Se dovessi rifarlo viaggerei con bagaglio più leggero e senza mulo, anche se, l’incontro e la presenza di Loubna, la bellissima cavalla di Hassan, è stato significativo, direi fondamentale per il mio viaggio.

In Marocco dobbiamo dimenticarci del tempo così come noi lo intendiamo, ovvero come Kronos, lo scorrere delle ore. Su quelle terre di incredibili sfumature, scorre l’ Aion, un tempo profondo, per cui un’ azione è sempre già accaduta e sta sempre per accadere. È il tempo che regna sempre sulle vette di ogni luogo, l’atto del compiersi non esiste, l’azione rimane lì, svuotata, pura, eterna.

NOTE TECNICHE

DISLIVELLO: 

1) IMLIL – RIFUGIO TOUBKAL: 1500m (5 ore di cammino)

2) RIFUGIO TOUBKAL – CIMA TOUBKAL: 967m (5 ore di cammino andata e ritorno

3) RIFUGIO TOUBKAL – AMSOUZART: salita 480m + discesa 1940m (7 ore di cammino)

4) AMSOUZART – AZIB LIKEMT: salita 1360m + discesa 510m (7 ore di cammino)

5) AZIB LIKEMT – IMLIL: salita 955m + discesa 1855m (9 ore di cammino)

DIFFICOLTA’: EE

TEMPO DI SALITA: dalle 5 alle 9 ore al giorno

PERIODO CONSIGLIATO: Estate, inverno

CARATTERISTICHE: Il massiccio si è costituito fra il giurassico e il cretaceo con formazioni intagliate da profonde valli di erosione scolpite.

TOPONIMO: In berbero: Adrar n Tubqal, Tubkal, significa: ”la vetta da cui si vede tutto”.

CARTINE (clicca e scarica)

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PERCORSO

1) IMLIL – RIFUGIO TOUBKAL: 1500m (5 ore di cammino)

Lungo percorso con un discreto dislivello ma su buon sentiero. Seguendo la strada principale di Imlil, ci dirigiamo verso il secondo villaggio Aremd. Seguire a sinistra il sentiero che porta fino a Sidi Chamarouch.

Quest’ ultimo è un marabutto, un asceta, che attira molti marocchini in pellegrinaggio per guarire malattie. 

Sidi Chamarouch

Ci sono molti piccoli punti di ristoro che vendono bevande e preparano tajine. (piatto unico marocchino, stufato di carne o pesce con verdure tipico della cucina nordafricana, viene preparato con la tradizionale pentola “a cono”).

L’accesso al marabutto è consentito solo ai musulmani.

Il sentiero prosegue sulla riva sinistra del fiume.

“…What though the radiance which was once so bright

Be now for ever taken from my sight,

Though nothing can bring back the hour

Of splendour in the grass, of glory in the flower;

We will grieve not, rather find

Strength in what remains behind….”

“…Ciò che per radianza era così luminoso

Sia preso per sempre dal mio sguardo

In quanto niente può far arretrare

L’ora di splendore nell’erba

Di gloria nel fiore

Non siamo più addolorati,

Piuttosto troviamo forza in ciò che è rimasto indietro…”

William Wordsworth. 1770–1850. 536. Ode Intimations of Immortality

In lontananza si intravede il rifugio Toubkal, rifugio custodito dove è necessaria la prenotazione. 

rifugio Toubkal

Noi dormiamo in tenda davanti al rifugio. Faticosamente riusciamo a cenare nel rifugio in quanto, ci dicono, era assolutamente necessaria la prenotazione.

http://www.refugedutoubkal.com/

2) RIFUGIO TOUBKAL – CIMA TOUBKAL: 967m (5 ore di cammino andata e ritorno)

Il sentiero inizia alle spalle del rifugio verso sinistra, attenzione a non proseguire dritto. Chiedere comunque della comba Ikhibi Sud. 

Continuare sempre mantenendo la sinistra e seguire il sentiero della comba dove si presentano grandi rocce con segni bianchi.

Poi si prosegue verso destra, una ripida salita di pietrame e sfasciumi, che ci conduce verso Tizi n’Toubkal (3950m).

 ultimi sforzi poco prima della vetta
vetta del Toubkal (4167m)

Il panorama è straordinario: verso sud si intravedono le ondulazioni desertiche del Tifnout, con il Djebel Siroua all’orizzonte; a nord il villaggio di Aremd e Haouz.

Bellissime cime vicine sempre intorno ai 4000m, come Adrar Bou Ouzzal, Ouanoukrim, Biguinoussène.

Uno spettacolo che rende difficile il distacco, salvo in presenza di vento o grandine, come nel nostro caso.

All’inizio è una leggera grandine che scendendo diventa pioggia tenue per poi diventare una presenza più disturbante nell’ultimo tratto finale verso la nostra tenda.

Purtroppo, scopriremo presto, che la pioggia ci farà visita tutti i pomeriggi del nostro trekking.

3) RIFUGIO TOUBKAL – AMSOUZART: salita 480m + discesa 1940m (7 ore di cammino)

Decidiamo di proseguire con una guida “improvvisata”(non era una guida ufficiale, non abbiamo avuto modo di contattarla e dal rifugio hanno chiamato questo ragazzo, molto probabilmente uno del posto) che, oltre a indicarci il percorso, grazie alla sua cavalla Loubna, ci permetterà di liberarci del terribile peso dei nostri zaini. (negli anni ho migliorato lungamente questo aspetto acquistando zaini più confortevoli)  

dietro al rifugio Toubkal con i nostri nuovi compagni  di viaggio: Hassan e la sua cavalla Loubna, che ci ha gentilmente risparmiato dal peso dei nostri zaini

Dopo la breve salita verso il colle dietro il rifugio Toubkal, lunga discesa verso un vallone selvaggio e minerale, interrotto dalla presenza di un bellissimo lago, dove è possibile fare un bagno prima di proseguire verso il villaggio di Amsouzart.

Dal rifugio Toubkal, dunque, si prosegue verso la riva sinistra del vallone. Alla seconda distesa pianeggiante (3400m), si passa sul versante destro e si sale verso Tizi n’Ouanoums (3400m) passando su una bella mulattiera.

verso Tizi n’Ouanoums (3400m)

Arrivate a Tizi n’Ouanoums (3400m), proseguiamo in discesa la comba su un sentiero a tratti scivoloso ma affascinante per i numerosi minerali che si trovano e le pietre color verde.

 Poco prima del lago d’Ifni, si presenta un paesaggio maestoso: un deserto di pietre. 

Vicino al lago piccoli punti di ristoro.

Seguire la riva sinistra del lago.

 Hassan, ci fa percorrere un sentiero alternativo proseguendo verso sinistra, molto panoramico.

meravigliose montagne verso Amsouzart

Poi si scende il vallone e si raggiunge un sentiero che ci conduce verso i villaggi di Imhilène, Tisgouane e Takatert.

villaggio di  Imhilène
mi ha fatto subito pensare al grande Olmo di Berlinde De Bruyckere al Padiglione Belgio della Biennale di Venezia del 2013
la casa dei miei sogni: piccola, su una roccia, intorno il nulla

Dopo il villaggio di  Takatert, si prosegue la discesa fino a Amsouzart. 

C’è una comoda gîte d’étape (piccoli alberghi nei villaggi) segnalata sulla destra. Noi pernottiamo lì, ottima cena e musica la sera.

Ci sono alcuni negozi e trasporti verso Marrakech nel caso fosse necessario un rientro immediato.

4) AMSOUZART – AZIB LIKEMT: salita 1360m + discesa 510m (7 ore di cammino)

Questo bellissimo percorso l’ abbiamo affrontato due volte a causa di un temporale molto violento.

Il primo giorno, infatti, poco prima di giungere a Tizi n’Ouraï, ci ha sorpreso una pioggia violenta che ha formato uno straordinario quadretto: io, Malika e Hassan, al riparo sotto la cavalla Loubna.

dal  DIARIO DI VIAGGIO

Il cielo diventa nero all’improvviso. Piove. La pioggia muta in grandine. Hassan, la guida, si getta subito sotto il grande ventre della sua cavalla Loubna e io e Malika lo seguiamo, senza troppo rifletterci, senza pensarci. 

Ma ecco che, sotto di lei, sotto questa imponente cavalla che ferma non si sottrae alla furia del cielo, una sensazione strana mi scorre sul corpo insieme alla pioggia. Mi tengo stretta alla sua zampa, quella stessa zampa di cavalla che anni prima mi aveva colpito con un forte calcio ad Haiti. Non so se sia stata la vicinanza a quell’animale tanto forte quanto affascinante, o piuttosto la grandine, il vento o quella strana situazione, ma mi invade una forza dirompente: sono pronta a sopportare la pioggia, la grandine, il vento, a riparare Malika. Sento una gioia profonda, una simbiosi con la cavalla.

Sono rari momenti così nella vita, quelli che ti guizzano nel petto come un fulmine squarcia un albero, questi io li chiamo i doni della Tabia. (natura in arabo)

Hassan decise poi di ritornare al villaggio. Sul finire della pioggia, incontrammo un signore che ci accolse sorridente nella sua piccola dimora. Ci fece entrare, parlava solo in berbero. Ci offrì un te’ e delle noci, quel villaggio ne aveva tantissime. Aveva numerose figlie e un figlio. Erano tutte piccole. Avranno avuto 10 anni o forse meno e si strinsero intorno a me e Malika. In quella stanza piena di tappeti colorati c’era pochissima luce, a risplendere c’erano i grandi occhi delle bambine che non ci persero mai di vista. Ci osservavano come io osservo le montagne: incantate, piene di stupore. Pensai di far loro un dono. Così ruppi il mio braccialetto. Era un braccialetto fatto di tante palline colorate che facevano luce nel buio. Lo ruppi e ne feci tre. Penso ancora ai loro occhi che osservano al buio quel bracciale che brilla come le stelle.

Il secondo giorno siamo riuscite nell’impresa partendo molto presto la mattina.

Questa organizzazione è costata molta fatica, una lunga lotta con Hassan, la guida, che voleva svegliarsi più tardi ma che, per non volerlo ammettere, diceva che era meglio ritornare a Marrakech dal villaggio, che il tempo non era stabile e che poteva essere molto pericoloso. Di questo era sicuro anche il gestore della gîte d’étape, Omar, che oltre a dire che era molto difficile quel percorso, diceva anche che certi villaggi, indicati sulla mia cartina, in realtà non esistevano, diceva:  “un errore dei francesi!”. 

Io e Malika, nonostante gli avvertimenti e il presagio del mattino, un pipistrello che entrò prepotentemente nella stanza alle 4 del mattino, decidemmo di partire.

Felici, raggianti, radiose più che mai. Più si cammina e più una grande energia, un’enorme forza ti fa sentire potente quanto una pianta, una montagna.

Per affrontare il percorso, occorre risalire la parte alta del villaggio, dalla gîte d’étape Omar, girare a sinistra e proseguire lungo la salita.

Questo sentiero attraversa una cresta, poi s’incurva a destra per raggiungere un torrente affluente dell’asif Tisgui. Si attraversa il torrente e si raggiunge il villaggio di Tagounit. Seguire il sentiero che si eleva sopra Tagounit fino ad arrivare al primo colle (2950m).

 Loubna felice del fresco mattutino
sentiero per raggiungere Tizi n’Ouraï

 Un bel sentiero ci conduce fino a Tizi n’Ouraï (4,30h da Amsouzart).

io e Malika a volteggiare sul Tizi n’Ouraï (3109 m)

Sull’ altro versante del colle, percorrere la lunga discesa che segue il torrente (asif Tinzer), per poi seguirlo verso nord.

Dopo 30 minuti di cammino, lasciare a destra il sentiero che s’innalza verso il Tizi Tougroudadène e continuare verso nord lungo il torrente Asif Tinzer che forma delle belle gole caratteristiche. 

 caratteristiche gole dopo il torrente Asif Tinzer

Poco più avanti troviamo una cascata, il torrente Asif Tinzera e un sentiero sulla destra che ci fa giungere a un colle per poi ridiscendere ed arrivare a Azib Likemt (2,30 h dopo il Tizi n’Ouraï).

 Si può sistemare la tenda vicino a delle casette di pietra che offrono anche bibite.

Azib Likemt 

Se il fiume fosse in piena e per cui ci fosse pericolo chiedere ai contadini della zona riparo. Noi, proprio per questa ragione, abbiamo affittato una stanza, molto rustica, diciamo una stalla (hanno fatto uscire le capre poco prima) per 40 dirham (all’incirca €4,00)

5) AZIB LIKEMT – IMLIL: salita 955m + discesa 1855m (9 ore di cammino)

Ultimo giorno, tragitto molto lungo ma bello.

Dalla tenda e dalle case di pietra, bisogna salire lungo un percorso che procede dietro le case, alle spalle del fiume.

Il percorso risale verso nord, per poi procedere serpentinamente verso la destra del vallone, fino ad arrivare a Tizi Likemt (3 ore da Azib Likemt).

Dal colle meraviglioso panorama sui villaggi sottostanti e verso sud sul Jbel Iferouane (3996m).

Tizi Likemt (3540 m)

Scendiamo il colle dal versante opposto, che raggiunge in breve l’asif Imenane e il villaggio di Tachdirt, dall’altra parte del fiume. (3 ore)

verso Tachdirt

Volendo si può pernottare a Tachdirt, c’è un rifugio del  Caf.

Noi abbiamo proseguito fino a Imlil. 

Da Tachdirt proseguire verso Tizi n’Tamatert. Sul versante opposto del colle scegliere la via più corta per Imlil (la via con i pini) (1,30ore)

Arrivate a Imlil eravamo piuttosto stanche ma siamo riuscite a contrattare il prezzo del trasporto con Hassan, che voleva che gli pagassimo un giorno in più, e siamo riuscite a comprare un berretto di lana a 30 dirham, € 3,00 e due magliette con vetta Toubkal per circa € 4,00. Ovviamente tutto merito di Malika! 

Abbiamo mangiato e la fortuna ha voluto che trovassimo un taxi privato, per cui più bello e confortevole, che stava ritornando a Marrakech e che per non viaggiare a vuoto offriva il trasporto per lo stesso prezzo dei taxi pubblici, ovvero 35 dirham, circa € 4,00. 

Lo stesso taxista, sempre grazie all’aiuto di Malika, mi ha portato quella stessa notte da Marrakech all’aeroporto di Casablanca per € 70. Mi ha permesso così di girare ancora per Marrakech per fare gli ultimi acquisti, come un profumo buonissimo che sentivo sempre nei riad, “fiori di arancio”, e di mangiare in un ristorante italiano una pizza, che ci voleva dopo tanti tajine, con la compagnia di un simpatico piccolissimo gatto rosso. 

 

 

 

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